Caldo, sole, mare, cocktail sulla spiaggia e pelle abbronzata. Se la protezione solare quotidiana su viso e corpo è data (quasi) per scontata quando siamo in vacanza, non si può dire lo stesso dell'uso che se ne fa in città.
Ogni dermatologo che si rispetti insiste sull'importanza della protezione solare, da utilizzare non solo dopo i trattamenti, ma come parte integrante di una skincare routine degna di questo nome e lo fa da molto prima dell'avvento dei social. I più moderni, come il Dr. Tomassian (@dr.tomassian), lo spiegano su TikTok e Instagram, così che il messaggio arrivi forte e chiaro anche alla Gen Z: la protezione solare è il primo passo di una routine anti-age. Serve infatti a prevenire i danni alla pelle, macchie cutanee, l'invecchiamento precoce, melanomi e tumori della pelle.
Se usi il retinolo (ingrediente fotosensibilizzante) probabilmente appartieni al team protezione solare per il viso quattro stagioni e la applichi indipendentemente dalle condizioni metereologiche, ma dall'altro lato c'è chi invece si accorge di averne bisogno solo quando il sole è più intenso o, addirittura, sostiene che in città non serva o ancora chi si lamenta del fatto che i solari siano troppo appiccicosi, troppo grassi, troppo lucidi, troppo pastosi e lascino una patina bianca.
Per darti un'idea, l'80% dell'esposizione solare avviene durante le attività della vita quotidiana, mentre passeggi, fai shopping o ti godi un pranzo all'aria aperta.
Nel 2005 l’epidemiologo molecolare Christopher P. Wild ha formulato il concetto di esposoma per descrivere la somma dei fattori esterni ed ambientali a cui siamo esposti e che influenzano la nostra salute. Risultato: l’esposoma è responsabile per l'80% dell'invecchiamento della pelle mentre solo il 20% è determinato da fattori genetici. Il sole, dunque, è sì fonte di vitamina D e di piacere, ma è anche la principale causa dell’invecchiamento cutaneo.
E poi c'è la luce blu solare. “Nella luce del sole sono presenti in grande quantità le radiazioni di luce blu-violetta, soprattutto quando il cielo è terso. Questi raggi sono capaci di penetrare negli strati cutanei ancora più in profondità dei raggi UV. Carichi di energia, provocano stress ossidativo e sono in grado di alterare da soli le cellule sin dalla prima ora di esposizione. Giorno dopo giorno, accelerano l’invecchiamento cutaneo e favoriscono la comparsa di danni visibili, rughe e macchie; provocano inoltre un’iperpigmentazione più intensa e duratura", afferma il Dr. Redoules, dottore in Scienze, specialista in chimica biomolecolare e direttore scientifico di Eau Thermale Avène.
E in merito all'aspetto sensoriale legato all'utilizzo del prodotto c'è da dire che le formule dei solari stanno facendo passi da gigante, soprattutto se consideriamo quelli pensati per la città, sia in termini di texture - sempre più leggere (anche per l'SPF 50) e fondenti che si asciugano velocemente, quasi come fossero una seconda pelle – che in termini di protezione – con uno spettro sempre più ampio per difendere da raggi UVA, UVB, IR e luce blu.