Viso e corpo

SPF: guida all’uso delle creme solari con le risposte a tutti i dubbi

La crema con SPF si mette tutti i giorni? Ma prima o dopo l'idratante? E poi limita l'assorbimento della Vitamina D? La risposta a queste e altre domande nella nostra

Usare regolarmente l'SPF è il primo passo per assicurarsi in futuro una bella pelle, anche se adesso le rughe ti sembrano lontane. Alcuni dermatologi arrivano addirittura a sostenere che la crema solare sia il prodotto anti aging per antonomasia. In effetti, le evidenze cliniche dimostrano che una pelle adeguatamente protetta dal sole, mostrerà i segni di invecchiamento più tardi rispetto a un'altra che invece è stata esposta per anni senza SPF.

E poi è una questione di salute: i filtri solari aiutano a scongiurare il rischio di ammalarsi di melanomi e tumori della pelle.

Ma come si usa l'SPF? Non basta una "spalmata" sommaria. Per un'applicazione corretta, ci sono piccoli accorgimenti da adottare che, una volta appresi, diventano automatici. Ricorda che una porzione di pelle "scoperta" dal filtro solare potrebbe costarti una bella scottatura! Ecco un compendio sull'utilizzo corretto dell'SPF.

Come usare correttamente l'SPF

Prima di entrare nel vivo delle regole sulla corretta applicazione, chiariamo il significato della sigla SPF. Cosa vuol dire di preciso? SPF è l'acronimo di Sun Protect Factor, cioè la capacità del prodotto di proteggerci dal sole, in particolare dai raggi UVB, quelli responsabili delle scottature prevalenti in estate. Contro i raggi UVA, invece, cioè i raggi presenti tutto l'anno e responsabili del photoaging, si usa la sigla PPD (Persistent Pigment Darkening). Un prodotto completo dovrebbe contenere, quindi, una protezione sia dai raggi UVB che da raggi UVA.

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Cosa indicano i numeri dopo l'SPF?

I numeri dopo l'SPF indicano il grado di protezione solare offerto dal prodotto. I valori ammessi dalla normativa europea sui solari del 2009 - tuttora vigente - sono 8, cioè nell'ordine: 6, 10, 15, 20, 25, 30, 50 e 50+ (non esiste più la protezione 2 né la 70 per intenderci).

Il valore numerico dell'SPF indica il numero di volte in più che possiamo stare sotto il sole senza scottarci (grazie al prodotto ovviamente). Facciamo un esempio. Ipotizziamo che senza protezione di solito ci scottiamo in 20 minuti: con una crema SPF 30 possiamo essere sicuri di non scottarci per un tempo moltiplicato x 30, quindi 20 x 30 = 600 minuti. Ciò vuol dire che, poiché una persona con carnagione chiara si scotterà mediamente prima rispetto a una con carnagione scura, dovrà scegliere un fattore di protezione alto: guadagnerà più "margine" di permanenza sotto il sole senza pericolo.

Tuttavia, questi calcoli generano confusione, e poi possono indurre in comportamenti sbagliati, come ad esempio sostare tutto il giorno sotto il sole, persuasi dal fatto di aver applicato una protezione 50! E poi, come si fa a stabilire qual è il proprio tempo di permanenza sotto il sole senza scottarsi?

Così la suddetta normativa europea ha semplificato la questione introducendo le "categorie" di protezione, cioè, bassa, media, alta e molto alta. Questo è il motivo per cui alcuni prodotti sulla confezione non presentano i valori numerici seguiti dall'SPF, ma solo la dicitura sul grado di protezione. Per avere un valore di riferimento, guarda la tabella in basso:

  • protezione bassa: SPF 6 - 10
  • protezione media: SPF 15-20-25
  • protezione alta: SPF 30-50
  • protezione molto alta: SPF 50+

Che differenza c'è tra SPF 30 e SPF 50?

A volte si teme che la protezione 30 non sia poi così alta. In realtà, ci sono studi condotti su scala mondiale che evidenziano che l’SPF 30 filtra il 97% dei raggi solari rispetto al 98% bloccati dall’SPF 50. E poi il numero 30 ha un vantaggio: essendo a torto ritenuto "molto inferiore", potrebbe spingere a una ri-applicazione frequente rispetto a un rassicurante 50 erroneamente scambiato per protezione totale, quando invece non è così.

Ogni quanto tempo mettere la crema solare?

La crema solare va applicata nuovamente ogni due ore, anche se l'intervallo di tempo può variare dalla tipologia di prodotto usato, dalla sua texture e dalle abitudini in vacanza. Questo non significa che, con l'uso di una protezione, anche se alta, sia consigliato esporsi al sole per lungo tempo.

Dopo il bagno la crema solare va riapplicata? Dipende da quanto tempo si è stati in acqua. Le creme solari resistenti all'acqua (water resistant) mantengono l'SPF indicato sulla confezione più o meno all’80% anche dopo due bagni di venti minuti ciascuno. Quindi, dopo un veloce tuffetto non è necessario correre a riapplicare la crema.

Quanta crema solare applicare?

Le quantità di crema solare incidono tantissimo sull'efficacia dell'SPF. I medici dei pronto soccorsi dei luoghi di vacanza giurano che la maggior parte delle scottature prese nonostante la protezione solare dipendono dalla scarsa quantità di prodotto applicato o dalla mancata frequenza di applicazione. Non lesinare, quindi, sulla crema solare. Gli enti mondiali di salute suggeriscono di applicare 2 mg di prodotto per cm quadrato di pelle, distribuiti in 4 grammi per il viso e 30 grammi per il corpo. Complesso da ricordare? Ecco un'agile guida per orientarti:

sul viso metti 5 tocchi di crema grandi quanto una moneta da 5 cent su fronte, naso, zigomi o guance e mento. Non dimenticare le parti più sensibili come orecchie o palpebre, spesso trascurate.

Sul collo applica mezzo cucchiaino, su décolleté e addome va bene un cucchiaino a zona. Sulle gambe gambe proteggiti con 5 tocchi di crema solare in tutto. E sulle spalle e braccia abbonda sino a superare un cucchiaio vero e proprio! Non dimenticare i punti più trascurati come dorso di mani e piedi, interno ginocchia e zone vicino alle ascelle e al costume.

Si deve usare l'SPF tutti i giorni?

L'SPF va applicato anche se si è abbronzati. Si può senz'altro usare una crema solare con una protezione più bassa, ma passare una giornata all'aria aperta non è consigliabile poiché ci si potrebbe scottare anche dopo che la melanina si è formata. Per questo motivo, dovrebbero indossare un filtro solare anche per le persone con la carnagione scura, nonostante il fatto si scottino meno. Questo discorso è valido anche in città.

In inverno, la questione cambia e dipende dal tempo in cui si prevede di stare all'aria aperta (vedi paragrafo successivo).

La crema solare va messa anche in inverno?

I dermatologi consigliano di usare la crema solare tutto l'anno, ma con alcune precisazioni. Se si prevede una giornata all'aria aperta di sport in mezzo alla natura, un SPF 30 o 50 è d'obbligo! Stesso discorso vale in città per una mattinata di commissioni. Questa precauzione vale non tanto per ripararsi da una scottatura - dato che i raggi UV in inverno sono meno presenti - quanto per non sommare i danni da photoaging (discromie, rughette, cedimenti cutanei) che si mostreranno dopo qualche anno. In inverno la crema solare è più che altro preventiva per il futuro. Certo, a 2000 metri sul livello del mare, la potenza del sole è maggiore, e può anche scottare a causa dei riflessi sull'eventuale neve!

Se però la propria uscita invernale dura al massimo mezz'ora, i dermatologi sconsigliano di proteggersi dal sole, come se si stesse andando a correre. Il motivo? «Oltre a non essere necessario, a lungo andare l'eccesso di protezione solare potrebbe indebolire le difese cutanee della pelle nei confronti dei raggi UV stessi. E poi si limiterebbe di molto il processo di assimilazione della Vitamina D, già carente in inverno. In questi casi è sufficiente una crema idratante da giorno con un filtro solare contro gli UVA, fattore presente in molti prodotti» - specifica il prof. Antonino Di Pietro, dermatologo e presidente dell'ISPLAD, International-Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology.

Si mette prima la crema idratante o la protezione solare?

La protezione solare è l'ultimo step della skincare routine. Quindi, si mette prima la crema idratante e poi la crema son SPF. Se però la crema da giorno ha una consistenza piuttosto ricca, e si prevede di andare al mare, si può optare per un siero idratante dalla texture più leggera. Stesso discorso se si ha la pelle grassa: si può indossare la crema solare specifica per pelle grassa direttamente sulla pelle nuda.

Si può usare la crema solare come crema idratante? Meglio di no, perché le formulazioni sono studiate per un uso sotto il sole intenso, e quindi potrebbero risultare un po' pesanti per l'uso cittadino. Per proteggersi dal sole tutti i giorni, meglio usare creme solari specifiche per la città in aggiunta alla propria crema di trattamento oppure usare direttamente creme idratanti con SPF.

La crema con SPF limita l'assorbimento della Vitamina D?

«In parte le creme solari possono limitare l'assorbimento della vitamina D, ma solo se con SPF molto alto e applicata continuamente senza sosta su tutto il corpo senza tralasciare nessun centimetro quadrato di pelle: una condizione, cioè, difficilmente praticabile» - precisa Valeria Colonna, dermatologa responsabile ISPLAD Puglia - «quindi, si può stare tranquilli che la protezione solare adeguata al proprio fototipo non induce carenze di Vitamina D».

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