La prima a sdoganare la vitiligine è stata la modella Winnie Harlow che, nelle interviste degli esordi, raccontava quanto avesse sofferto a causa della sua pelle a chiazze, riuscendo poi a farne un punto di forza, assieme a tantissimi altri Vip che hanno mostrato la loro vitiligine senza problemi. Era il 2014, in occasione della sua partecipazione al programma tv America’s Next Top Model in cui, tra l'altro, arrivò finalista. A guardare come in questi anni si è evoluto il concetto di bellezza, possiamo asserire convinte che la modella canadese è stata una trend setter epocale! Ha decisamente rivoluzionato la percezione sociale delle "imperfezioni", innescando un meccanismo di accettazione, che dai social è arrivato sino alla vita reale.
Basta digitare su Instagram l'hashtag #vitiligobeauty per rendersi conto dell'esorbitante numero di foto di persone con vitiligine o ascoltare le testimonianze di chi non si vergogna più come una volta. Come confermano i dermatologi: «alcuni pazienti dichiarano che oggi dare la mano agli altri non è più un problema, e loro stessi riconoscono che il merito è dei vip con vitiligine che hanno lanciato messaggi positivi» - dice la dottoressa Valeria Colonna, responsabile per la Puglia dell'ISPLAD (International-Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology).
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Che cos'è la vitiligine?
«Si definisce vitiligine la perdita dei melanociti cutanei (le cellule preposte alla formazione della melanina) con conseguente comparsa di aree di depigmentazione di dimensioni variabili. Colpisce tra lo 0,5% e il 2% della popolazione mondiale, senza predilezione per fototipo. Ciò vuol dire che bianchi o neri, biondi o mori non fa differenza, ma ovviamente su una carnagione scura la vitiligine è molto più evidente (o anche su chi si abbronza molto)» - spiega la dermatologa. Nelle aree colpite da vitiligine, la melanina è del tutto assente, e per questo motivo la pelle è completamente bianca.
Le cause della vitiligine
«La vera causa della vitiligine è sconosciuta, ma si ritiene che possa essere di natura autoimmune, dato che fino a un terzo dei pazienti presenta altre malattie autoimmuni. Tuttavia, la correlazione non è del tutto chiara e, a volte, può essere casuale.
Ci può essere, inoltre, una predisposizione genetica, ma non è da considerarsi automaticamente come una probabilità di trasmissione certa padre-figlio. Alcune persone possono associare la comparsa delle chiazze di vitiligine a un evento stressante, ma anche in questo caso non si possono definire come causa scatenante» - dice la dottoressa Colonna.
A che età insorge? Principalmente nell'età adulta, cioè dai 25-30 anni in poi, ma c'è una buona probabilità di comparsa della vitiligine prima dei 20 anni. La differenza tra le differenti età di insorgenza è che, nei bambini e adolescenti, le aree depigmentate hanno più probabilità di restare circoscritte e limitate. Invece, dopo i 25 anni possono estendersi in varie zone del corpo.
Come si manifesta la vitiligine?
La vitiligine si può manifestare o con chiazze circoscritte, ben delimitate e con bordi molto netti, oppure in forma più estesa, fino ad arrivare alle più rare forme sistemiche, cioè che interessano la quasi totalità del corpo. Spesso la depigmentazione è simmetrica, come ad esempio su entrambe le mani.
Il colore delle aree depigmentate? «È bianco candido: non c'è un bianco diverso (es. bianco latte, panna, burro) tra un soggetto e l'altro in riferimento magari al fototipo di partenza. Il bianco è lo stesso per tutte le forme di vitiligine, proprio perché dipende dall'assenza di melanina» - specifica la dermatologa.
Le aree di comparsa della vitiligine sono:
- volto, zone attorno alla bocca o agli occhi;
- dita;
- dorso delle mani;
- polsi;
- gomiti;
- ginocchia;
- parte anteriore della gamba;
- caviglie;
- ascelle;
- regione inguinale;
- ombelico.
Come si cura la vitiligine?
Il trattamento della vitiligine comprende varie terapie che spetta al dermatologo decidere in base alla tipologia, «ma anche al disagio che manifesta il paziente» - puntualizza la dermatologa. Si può prescrivere l'applicazione di cortisone a uso topico, che agisce come potente antinfiammatorio: «non dimentichiamo che la vitiligine presuppone che sia in corso un processo infiammatorio, anche se di natura autoimmune, che distrugge la melanina».
Un'altra via è la somministrazione di farmaci fotosensiblizzanti (detti psoraleni) seguita dall'esposizione ai raggi ultravioletti: l'obiettivo è infatti stimolare i melanociti "pigrissimi" a produrre melanina. Ci sono poi dei derivati della vitamina D che mimano l'effetto stimolante del sole. Ma nessuna di queste terapie è risolutiva.
«Un trattamento medico che dà ottimi risultati in termini di miglioramento è la fototerapia che consiste nell'esporre le aree depigmentate a raggi UVB: occorrono almeno 5 sedute per vedere una ripigimentazione delle chiazze, che però non è totale, ma può ritenersi soddisfacente all'80%». Naturalmente saranno necessari controlli successivi.
Dalla vitiligine si guarisce spontaneamente? «È possibile nelle fasce più giovani, ma è rarissimo» - risponde la dottoressa. E con l'età si arresta? «Sì, ma non vi è una certezza al 100%, anche se con gli anni diminuisce in genere la probabilità di sviluppare malattie autoimmuni».
Vitiligine e sole: come comportarsi
Nei soggetti con vitiligine il sole non è sconsigliato totalmente ma va preso con ragionevolezza. Il suggerimento è di esporsi senza crema solare nelle ore meno calde della giornata, e di applicare un fitro solare elevato quando il sole è più forte, cioè dalle 12 alle 16. Il motivo? «Le cellule che producono melanina vanno stimolate: se le si "ferma" h24 con gli schermi anti UV, queste diventano ancora più pigre di quanto già non siano, proprio perché rese dormienti dalla vitiligine. Utile è anche l'assunzione di integratori a base di betacarotene o altre sostanze fotostimolanti per migliorare la propria sensibilità ai raggi solari».
Vip con vitiligine e conseguenze psicologiche positive
«Sono lontani i tempi in cui un personaggio noto come Michael Jackson dovette ricorrere allo sbiancamento totale della pelle (con massicce dosi di idrochinone ndr) per nascondere la sua severa forma di vitiligine. Oggi non c'è più vergogna di mostrare il proprio corpo depigmentato, grazie anche ai coming out di numerosi vip, l'ultima è l'attrice Kasia Smutniak» - spiega la dottoressa Colonna.
Sembrerà assurdo, ma fino a soli 20 anni fa si pensava che la vitiligine fosse contagiosa, tanto che molti erano tormentati da domande indiscrete o "si costringevano" a manicure perfette perché in cuor loro sapevano dell'inevitabilità di sguardi fissi sulle mani!
Oltre alla pioniera Winnie Harlow, l'elenco dei vip con vitiligine è lungo: Luca Marin, ex nuotatore, oggi allenatore; Luca Onestini conduttore radio, modello ed ex gieffino; Breanne, modella ed ex concorrente del reality show americano The Bachelor; Amy Deanna, modella americana, la produttrice Mara Maionchi e l'attrice Kasia Smutniak. Con le loro foto, stanno aiutando milioni di persone di tutte le età a superare una patologia dall'impatto indubbiamente molto forte!» - conclude la dermatologa Colonna.
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