Per tutta l’estate non si è parlato d’altro nella beauty community soprattutto di TikTok della cosiddetta blush blindness, che tradotta letteralmente significa "cecità del blush". Come spesso accade, quando traduciamo i trend virali sembra quasi perdano del loro significato e della loro aura, ma se analizziamo un po’ più a fondo la questione capiamo di che cosa stiamo parlando. Tutto nasce dalla nuova style icon della quale tutti vogliono copiare il look, Sabrina Carpenter: capelli lunghi biondi con frangetta e piega vaporosa da diva, ombre lips nude-beige e blush rosa confetto applicato sulle guance con generosità. Forse troppa?
La volontà di creare una sorta di caricatura di Barbie con un pizzico di ironia sicuramente c'è ma proprio questa applicazione in eccesso ha fatto sì che si ponesse la domanda: quello della pop star è un trucco riuscito o non ci si è resi conto di essere andati decisamente oltre? Ecco che cosa si intende con cecità, l’incapacità di cogliere quando stiamo facendo qualcosa che non ci valorizza del tutto pur di seguire le mode.
Di fatto, i social sono impazziti per sapere quale prodotto tingesse con così tanta grazia le guance di Sabrina e la risposta è stata il Luminous Silk Cheek Tint numero 53 di Armani Beauty, come ha spiegato la make-up artist Carolina Gonzalez, diffondendo questa incapacità di percepire il risultato del make-up, voluta o meno. Fatto sta che subito dopo quella del blush è nata un'altra blindness, ovvero quelle delle sopracciglia, un argomento decisamente più delicato. Molti utenti hanno condiviso le proprie arcate più o meno folte e più o meno ridefinite per chiedere alla propria community se effettivamente avessero realizzato una forma donante o meno, o ancora hanno mostrato foto del passato decisamente da dimenticare.
La blush blindness, dall'ironia fino al trend
Questa ossessione per il blush della popstar americana, che è sì una trend setter ma anche una seguace di una tendenza make-up ormai affermata da qualche stagione, ha portato a chiederci dunque quale sia la giusta quantità di blush e se effettivamente si possa dire che esista un "troppo" per quanto riguarda la sua applicazione. Insomma, quando guarderemo al 2024 fra qualche anno ci sentiremo in imbarazzo per queste guance altamente pigmentate o no?
Tutto sommato non è poi così grave esagerare un po’ con il fard, ovvero fare in modo che si noti oltre l'effetto naturale, senza contare che questo trend è nato anche con un intento un po' ironico e autoironico. Ma stimola anche una riflessione: quando si parla di make-up, alla fine, c'è sempre voglia di un un po' di colore, esattamente quello che sta venendo meno dato che si preferiscono look più naturali, dove si staglia su basi sottilissime e invisibili giusto il prodotto guance per eccellenza. In un trucco così basic da non vedersi perché non esagerare un po'? E pazienza della blush blindness.
A far poi venir voglia di esagerare con il colore ci pensano anche le texture di ultima generazione, soprattutto dei prodotti in crema e liquidi, super pigmentati ma sottilissimi, facili da applicare e sfumare, e sensoriali, un vero e proprio invito a un'applicazione più intensa e vivace. È forse proprio questa la tendenza più identificativa dei nostri anni '20, dove molto è preso in prestito da mode del passato da attualizzare, creando raramente qualcosa di nuovo. Il blush di oggi non ha niente a che vedere con le macchie fucsia degli anni '80 ma nemmeno la sua totale assenza nel decennio successivo né con l'effetto abbronzato degli anni 2000.
Questo rossore così vivace e versatile è trasversale e convince tutti, chiunque con pochi gesti può valorizzarsi posizionandolo nei punti giusto e magari calcando la mano oltre quel velo di colore vedo non vedo, ed è così che la blush blindness da critica ironica è diventato tendenza. Perché giocare, sperimentare e uscire dagli schemi è la parte più interessante e soprattutto divertente del make-up.