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Il peso forma esiste, ma non è quello che pensi: al centro c’è solo il tuo benessere

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Quante volte hai sentito parlare di peso forma, bikini body e pancia piatta? Probabilmente troppe. Ecco perché è giunto il momento di stracciare le tabelle sul peso ideale e ribaltare completamente la tua prospettiva sul corpo e sui numeri che vorresti leggere sulla bilancia. 

“Il peso forma non esiste”. Parola della Dottoressa Martina Donegani, Biologa Nutrizionista e appassionata di educazione alimentare. “Si tratta di un indicatore che veniva utilizzato anni fa e calcolato secondo rigidi parametri”. In una parola: limitante. E, senza dubbio, molto lontano da un approccio Body Positive legato non solo all’aspetto fisico, ma alla dieta stessa. La definizione di peso forma, infatti, dovrebbe intrecciarsi con quella di Salute data dall’OMS: stato di completo benessere fisico, sociale e mentale. “Il peso è solo uno degli indicatori della salute del corpo, cui si uniscono esami strumentali e psicologia”. Insomma, la tua fisicità non può e non deve ridursi unicamente a un numero. E se sapere che realtà e social network sono concetti ben distinti e che i filtri possono ingannare non ti basta, stiamo per rivelarti tutto quello che devi sapere su cosa significa avere un corpo in salute e su come liberarti una volta per tutte del peso forma. 

Peso forma: il primo passo è l’accettazione

Ogni corpo è diverso, ma sfuggire alle categorizzazioni non è facile. “Bisogna lavorare sui messaggi che mandiamo e che riceviamo: non c’è un corpo che va bene”. Purtroppo, viviamo in una società che impone canoni estetici molto restrittivi, che non tengono conto di unicità e inclusione. E, per certi versi, nemmeno della genetica. Come conferma la Dottoressa Donegani “la propria conformazione fisica non può che essere accettata e, non farlo, conduce solo alla frustrazione”. Cercare di migliorarsi è lecito, obbligarsi a diete da fame e allenamenti sfiancanti nel tentativo di diventare qualcuno che non ci assomiglia, invece, non è sano. Ecco perché il primo passo per raggiungere una sorta di “peso forma” è comprendere la propria fisicità e la sua unicità, discostandosi dagli standard che ci vengono continuamente proposti

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Attenzione alla grassophobia 

La ricerca ossessiva del peso forma è anche il risultato della cultura della grassofobia. “Il raggiungimento di un peso o di un determinato centimetro non determina il valore di una persona. Essere magro non ti rende una persona migliore”. Allo stesso modo, il “grasso” non deve fare paura. “In psicologia si chiama effetto alone ed è un bias cognitivo che influenza la percezione delle persone: un’unica caratteristica viene assunta come metro di giudizio dell’intera persona”. Spesso, infatti, una condizione di “non magrezza” viene percepita come una mancanza di cura di sé, svogliatezza e pigrizia. Il peso non ha nulla a che vedere con il valore delle persone e, anzi, “questo tipo di meccanismo può condurre verso disturbi alimentari”. Un problema decisamente più serio di un corpo che non rispetta i canoni della società.

Esiste davvero il concetto di “peso forma”?

“Finalmente non si parla più di peso forma o ideale, ma di peso naturale. Un concetto decisamente più inclusivo, ma anche più normale”. Come sottolinea la dottoressa Donegani, infatti, “il peso naturale si evolve nel tempo e tiene conto dei cambiamenti nella vita di una persona: il lavoro, lo stress, la gravidanza”. Non ha senso, infatti, seguire una dieta estremamente restrittiva allo scopo di raggiungere un peso forma più o meno realistico. Lo scopo del cibo, infatti, non è solo mantenerci sani e in forma, ma anche sostenerci durante la giornata e consentirci di goderci una cena tra amici. “Raggiungere il proprio peso naturale significa dimenticarsi dell’importanza stessa del peso, evitando di perseguire obbiettivi impossibili da sostenere e allontanando la frustrazione che ne deriva”. 

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Come si riconosce un corpo in salute?

La dieta serve a mantenersi in salute, un concetto che - secondo l’OMS - unisce benessere fisico, sociale e mentale. “Il peso è solo uno degli indicatori, a cui si sommano esami specifici e una componente psicologica”. Prima di assegnare una dieta, infatti, il medico deve valutare la vita del paziente a 360°: “dalle analisi del sangue alla composizione corporea, fino alla definizione degli obbiettivi da raggiungere”. Certo, esistono strumenti che possono aiutare a comprendere in modo più oggettivo il corpo: la BMI - o composizione corporea - mette in relazione il peso e l’altezza, fornendo una visione complessiva di massa muscolare, livello di idratazione e massa grassa. “Utilizzatissima nella pratica clinica, ha dei limiti perché non tiene conto della condizione psicologica, degli esami strumentali, della comorbidità e del contesto sociale”. L’ennesima dimostrazione che la bellezza e la salute non hanno nulla a che vedere con i numeri sulla bilancia. 

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