Come usare correttamente i filtri su Instagram
L’hanno fatto per la prima volta in Inghilterra: l’Advertising Standards Authority inglese, infatti, ha giudicato come fuorviante l’uso dei filtri Instagram nelle pubblicità dei cosmetici. Lo scopo? Naturalmente, evitare una comunicazione distorta della bellezza e, in questo caso, del prodotto. Forse fatichiamo a rendercene conto, ma i filtri dei social network hanno un impatto importante sulla nostra vita, sulla percezione di noi stessi e della bellezza. Sui social, infatti, si vedono sempre più spesso ragazze giovanissime che modificano i lineamenti del viso per rispondere, apparentemente, a dei canoni estetici assolutamente irreali, modificando il loro volto ed eliminando le caratteristiche ritenute inadatte. La conseguenza principale è una percezione completamente distorta della bellezza, in cui viene appianata qualsiasi diversità, eliminando ogni tipo di unicità. Una problematica che rischia di uscire dai social network ed entrare direttamente nella realtà.
C’è filtro e filtro, specialmente su Instagram
Utilizzare consapevolmente i filtri su Instagram non significa abolirli. Da Snapchat a TikTok, infatti, esistono filtri divertenti con cui giocare, con cui rendere le foto più colorate, animate, coinvolgenti. Allo stesso modo, intervenire modificando i colori e le luci - armocromia docet - perché si armonizzino meglio all’incarnato ed esaltino la naturale bellezza del viso rappresenta una normale post-produzione della nostra immagine sui social e non c’è niente di male nel volersi mostrare al proprio meglio. Non si tratta di nascondere la realtà, ma semplicemente di valorizzarsi. Molto diverso è, invece, manipolarla. La contrapposizione più importante è quella tra filtri che esaltano caratteristiche proprie del viso e quelli che le ribaltano, restituendo un’immagine che non ci rappresenta. Chi ha gli occhi chiari, un bel profilo o labbra carnose, infatti, sarà certamente tentato di esaltare questi tratti con un filtro che li porti in primo piano: un comportamento normale e assolutamente non tossico, ma, anzi, un modo ideale per valorizzare l’unicità di ogni volto. Molto diverso è utilizzare un filtro per modificare le proporzioni del viso e utilizzare, quindi, dei filtri che coprano e alterino i nostri tratti caratteristici, eliminando il naso grosso o gonfiando le labbra in stile Russian Doll. Una trappola in cui, spesso, cadono anche vip e influencer, nonostante le battaglia di chi - come Arisa in reggiseno o le star che mostrano l’acne su Instagram - combattono per una bellezza più vera sui social.
Questione (anche) di marketing
In Inghilterra, da febbraio 2021, è vietato usare i filtri per promuovere makeup e fondotinta su Instagram. Una battaglia iniziata durante l’estate e combattuta dalla makeup artist Sasha Louise Pallari con l’hashtag #filterdrop allo scopo di limitare l’uso dei filtri Instagram che nascondono la vera pelle, eliminando anche elementi assolutamente normali come i pori. Una conquista di poco conto? Per niente. Imparare a riconoscere la presenza di un filtro, infatti, significa anche concedersi uno shopping più consapevole. Pretendere che un fondotinta elimini i pori, infatti, è completamente irrealistico e, proprio per questo, pubblicizzare un prodotto attraverso un filtro può essere fuorviante, quasi ingannevole. L’immagine venduta, infatti, non corrisponde in alcun modo alla verità, non solo perché nessun cosmetico può nascondere la grana della pelle, ma anche perché tutti abbiamo i pori e fingere di non averli su Instagram è insensato. La lezione da imparare? Prima di lanciarsi nello shopping di prodotti miracolosi, assicurarsi che il merito non sia unicamente del filtro giusto.
Filtri Instagram: eliminarli? Decisamente no
Riflettere sull’uso dei filtri sui social non significa volerli eliminare per sempre, ma solo imparare a riconoscerli e comprendere quando sono utilizzati in maniera sana e quando, invece, in modo tossico. Ecco perché giocare con i filtri è assolutamente lecito e, anzi, una parte fondamentale della ricerca della propria estetica sui social. Aggiungere tonalità rosate o optare per un mood vintage, infatti, è un ottimo modo per esprimersi attraverso i social media. E conservare l’unicità della propria personalità e bellezza. Molto diverso, invece, è cedere all’uso dei filtri nel tentativo di rispondere ad assurdi canoni estetici, che non ci appartengono e non dovrebbero appartenerci. A chi piacerebbe un mondo in cui ogni persona è esattamente uguale all’altra? Probabilmente a nessuno, specialmente dovendo rinunciare ad esprimersi proprio in favore di standard imposti. Ecco perché l’uso dei filtri social deve essere consapevole e, soprattutto, dovrebbe promuovere una visione della bellezza che sia varia, inclusiva e, soprattutto, reale.