Dalla A alla Z, tutte le domande sulle tinte per capelli che hai sempre voluto fare al tuo parrucchiere. La parola all'esperto di colorazione
Sebbene colorare i capelli sia una delle pratiche estetiche più diffuse (7 donne su 10 si tingono regolarmente i capelli), ci sono alcune domande che, in tante, continuano a porsi. Non hai ancora avuto il coraggio di farle al tuo parruchiere? Lo abbiamo fatto noi per te!
Abbiamo cercato di rispondere ai dubbi più comuni sulla colorazione dei capelli insieme all'hair stylist Charlie Didier, titolare del salone I Didier di Bologna, affiliato Compagnia della Bellezza.
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Come faccio a essere sicura che il colore sembri naturale?
La paura è quella di entrare in salone con una testa ed uscirne con un'altra...artificiosa e finta! «Esistono varie colorazioni che riproducono fedelmente i colori dei capelli esistenti in natura e, con le dovute accortezze, si riesce ad ottenere la colorazione identica a quella "originale" - assicura l'hair stylist Charlie Didier, titolare del salone I Didier di Bologna, affiliato Compagnia della Bellezza.
Da ricordare però che la prima volta che ci si colora i capelli, la probabilità che risultino identici alla propria tonalità è del 60%. Dalle volte successive in poi, il parrucchiere aggiusterà il tiro per trovare intorno al terzo appuntamento l'esatta nuance della chioma della cliente».
Tuttavia, il restante 40% non deve spaventare perché se il colore non sarà identico al proprio, si avvicinerà veramente moltissimo!
Chimica? No, grazie!
È vero che le tinture non-chimiche sono meno aggressive?
In realtà, non esiste una colorazione priva di chimica al 100%. Anche le tinte cosiddette naturali (cioè quelle formulate con ingredienti non sintetici), hanno una modesta percentuale di chimica, ovvero di "ingredienti sintetizzati", cioè lavorati in laboratorio. Si tratta da un lato di inevitabili processi di lavorazione con cui estrarre i principi attivi coloranti delle piante; e dall'altro lato, di agenti che permettono di fissare la tinta sul capello.
«La risposta quindi è nì, perché senza saperlo si può essere allergici a qualche pianta (e lo si scopre solo sul campo testando il prodotto sull'avambraccio) - spiega l'hair stylist Charlie Didier - In ogni caso, bisogna intendersi sul termine "aggressivo", che non vuol dire necessariamente "danno al capello", ma rimanda alla capacità di aprire le squame della fibra capillare per far penetrare la tinta».
D'altro canto, la ricerca sulla sicurezza degli ingredienti chimici non si ferma mai, e se punti alle grosse case cosmetiche non devi temere di ritrovarti con una chioma rovinata.
«Le colorazioni naturali sono senz'altro meno aggressive in quanto hanno una minore concentrazione di agenti che aprono la fibra capillare, affinché i pigmenti vi penetrino per tingere i capelli. In un certo senso, è già quest'azione una forma di aggressività. C'è da dire che un bravo colorista, subito dopo il risciacquo della tintura sa quale shampoo e balsamo applicare per richiudere le squame.
Naturalmente, gli effetti delle colorazioni non chimiche sono meno coprenti e meno duraturi. Sono quindi perfette per i tono su tono e per chi ha pochi capelli bianchi». E non sono in grado di schiarire più di un tono i capelli.
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Nella tintura, quali sono gli ingredienti a cui posso risultare allergica?
Secondo uno studio condotto dall'Università di Pavia, l'8% delle colorazioni esistente sul mercato può provocare fenomeni di sensibilizzazione come prurito, rossori e irritazioni. In alcune persone, queste manifestazioni possono essere tanto marcate da sospettare una vera e propria allergia.
La buona notizia è che il restante 92% (un'enormità) è privo di allergeni: basta scovarli. Certo, non tutte le sostanze allergizzanti sono presenti o assenti in un unico prodotto. Alcuni possono contenerne una certa quantità a discapito di un'altra.
«Nello specifico, l'ingrediente N.1 più temuto è la parafenilendiamina (la sigla è PPD), seguito dalla resorcina: in commercio esistono varie tinte che non le contengono. Nel dubbio chiedere al parrucchiere ed effettuare una prova allergica (non fai da te) 48 ore prima di sottoporsi ad una colorazione. Si testa il prodotto sulla parte interna dell'avambraccio, perché è la zona più sensibile a ricevere gli eventuali "insulti" delle sostanze allergizzanti» - spiega l'hair stylist, Charlie Didier. Tali informazioni sono presenti per legge anche sulle confezioni che acquisti al supermercato in profumeria.
Non sono esenti dal rischio allergia, inoltre, i coloranti estratti dalle piante con solventi chimici, come i diaminoolueni e i diaminobenzeni.
Niente ammoniaca, please
Ma l'ammoniaca fa così male?
«Quello della pericolosità dell'ammoniaca è un falso mito, perché è un gas naturale, si pensi che viene usato persino nella lievitazione dei dolci! - spiega l'esperto di colorazione Charlie Didier - È un composto che serve ad aprire le squame del capello, affinché la tintura penetri e quindi duri nel tempo. Quello che risulta fastidioso è l'odore di ammoniaca, al punto che qualcuno può avere sensazioni sgradevoli se lo inala, ma non è mai dannoso per la salute».
Ormai nelle tinture la percentuale di ammoniaca si sta abbassando sempre più, al punto da non far avvertire più alcun odore. Esistono inoltre altri agenti ossidanti (l'ossidazione è un fenomeno necessario per fissare il colore)».
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La scala dei colori è la stessa in tutto il mondo?
«Sì e anche per tutte le marche di tinture per capelli, comprese le naturali. Le gradazioni vanno dall'1 al 10: più si sale di numero più si scende di colore, per esempio l'1 è il nero e il 10 è il platino - spiega l'hair stylist -Tra un numero e l'altro poi esistono i decimali (proprio come la matematica), che definiscono le tonalità di uno stesso colore, ad esempio castano ramato, dorato, cenere e così via».
Non essere timida, chiedi pure al tuo parrucchiere il numero del colore che ti ha fatto, e non limitarti ad ascoltare un laconico "color cioccolato". Ti tornerà utile qualora dovessi cambiare salone e se qualche volta volessi provare con la tinta fai-da-te.
Non voglio il colore netto ma nemmeno a strisce
Mi piacerebbe un colore sfaccettato: è possibile?
«Certo! Dopo un attento ascolto della cliente, l'hair stylist sarà in grado di miscelare le colorazioni in modo da arrivare al risultato il più vicino possibile ai suoi desideri. Potrà inoltre effettuare meravigliosi effetti luce come se fossero un insieme armonico di nuance melange». Si eseguono con tecniche particolari che utilizzano ad esempio cartine e altri arnesi del mestiere. La lavorazione più lunga di una semplice colorazione di solito fa lievitare il prezzo di qualche decina di euro, con la buona notizia però che non c'è bisogno del ritocco mensile.
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Riflessante, tonalizzante e effetti luce: le differenze?
- Riflessante: è uno shampoo colorato che aggiunge riflessi tono su tono o a contrasto ai capelli. Dura qualche shampoo.
- Tonalizzante: è un prodotto che si usa dopo aver schiarito i capelli per trovare il giusto tono desiderato dalla cliente. Serve anche per rimediare gli eventuali errori delle colorazioni precedenti. O per aggiustare il tono di un colore che non piace.
- Effetti luce: sono i vari shatush, colpi di sole, meches, luce, schiariture sulle punte che danno effetti multi-color (ma con garbo) alla capigliatura.
Bebè in tutta sicurezza
Durante la gravidanza e l'allattamento posso fare la tinta?
«Assolutamente no! - tuona l'hair stylist Charlie Didier - Il divieto vale anche per le colorazioni naturali e per gli henné. Non vanno applicati colori su cuoio capelluto. Se si vuole coprire i capelli bianchi, per esempio, si può optare per tecniche con cartine che non tocchino la cute».
SOS secchezza
C’è qualche suggerimento da fare prima e dopo la colorazione?
Se hai i capelli secchi, dopo il lavaggio che precederà il tuo appuntamento con il colore, applica una maschera nutriente. Dato che la tinta viene applicata sui capelli sporchi, il sebo fa da barriera protettiva.
Dopo, utilizza shampoo e balsami ravvivanti del colore che aiutino la tinta a restare più bella più a lungo. E in estate proteggi i capelli dal sole con i prodotti con filtro solare.
L'età (non) conta
A che età posso iniziare a colorarmi i capelli?
«Dai 16 anni in poi è l'età giusta, perché le colorazioni non fanno male. Va specificato che, in caso di minori, i saloni più seri pretendono la firma dei genitori per l'autorizzazione a colorare i capelli, soprattutto se le giovanissime clienti chiedono tinture che verranno applicate sulla cute».
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Se faccio la tinta tutti i mesi mi rovino i capelli?
No, perché le formulazioni più nuove sono ricche di agenti trattanti della fibra capillare. Inoltre, un buon colorista sa quali shampoo e balsamo usare dopo aver sciacquato la tinta, affinché si richiudano per bene le squame. Ciò assicurerà una chioma lucente da cui sarà bandita ogni opacità.
Meglio però non accorciare i tempi tra una tinta e l'altra: 3 settimane per il ritocco ricrescita è l'intervallo minimo giusto. E ricorda di nutrire i capelli e di proteggerli dal sole.
Quel colore troppo...colorato
Come faccio a evitare quell'effetto di "eccesso di pigmento" che sembra finto?
«Si verifica quando si eccede con le colorazioni, ovvero quando si applicano troppo frequentemente tinte troppo tono su tono - risponde l'esperto di colorazione Charlie Didier - Starà alla bravura del parrucchiere dosare i colori giusti per non sovraccaricare la tinta, evitando così quell'antiestetico effetto artificiale che sembra gridare "qui c'è troppo trucco!"».
Capelli bianchi coperti al 100%
Non mi piacciono quelle colorazioni che coprono i bianchi in trasparenza.
Per evitarle, chiedi al parrucchiere la colorazione permanente, che contenga possibilmente ammoniaca oppure ossigeno: queste sostanze garantiscono una copertura totale dei capelli bianchi, soprattutto se la percentuale di questi supera il 20%.
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Sono mora: di quanti toni posso schiarire?
Fino a 7 toni e, se necessario, si procede con la decolarazione. Starà a te non schiarirti tutto in una volta per non vederti troppo diversa.
Pericolo rosso
Non voglio che, dopo qualche lavaggio, affiori il pigmento rosso
Chiedi al tuo parrucchiere le tonalità fredde. Sarà compito suo spegnere le tonalità calde con il cenere.
Ero nata mora
È vero che più vado avanti con gli anni più devo schiarirmi?
«È una regola generale che però può essere trasgredita. Tutto dipende dal colorito e dai lineamenti della donna: se sono già marcati è meglio schiarire di almeno 2 toni. In caso contrario si può tentare di "ripristinare" il colore scuro di quando era ragazza».
Durata nel tempo
Le tinte permanenti scaricano i pigmenti? E se sì dopo quanto tempo?
Anche se i pigmenti son "ben fissati" nel capello, un pochino tendono a perdere colore, ma la quantità è veramente poca. Dipende dal normale processo di ossidazione per il semplice fatto che i capelli sono esposti alla luce. Si aggira il problema usando prodotti per capelli colorati. E in ogni caso, una tinta permanente di buona qualità dura intatta per almeno 2-3 mesi, ricrescita a parte.