Capelli

La storia del Festival di Sanremo raccontata attraverso i tagli e le acconciature più famose, dagli anni ’50 ad oggi

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Ripercorriamo la storia del Festival di Sanremo attraverso le acconciature e i tagli più iconici, dagli anni '50 ad oggi


Acconciature e capelli al Festival di Sanremo: dagli anni '50 ad oggi

Il Festival di Sanremo non è semplicemente una kermesse canora, è una piccola enciclopedia della storia del costume e della bellezza del nostro Paese: dagli anni ‘50 ad oggi, abbiamo visto alternarsi sul palco stili diversi, segni dell’epoca che rappresentavano e che hanno trovato spesso nell’hairstyle uno dei profili di espressione più iconici per ogni decade. Ripercorrere il Festival, attraverso le acconciature e i tagli più amati è un modo per rievocare le varie mode che hanno visto protagonisti i capelli, che spesso rappresentano tanto quanto gli abiti l'esprit di un determinato periodo, definendo spesso i beauty look di tendenza di un'intera decade.


1952: gli anni di Nilla Pizzi e le acconciature bonton

Come dimenticare gli anni ‘50 e le acconciature eleganti e "fresche di coiffeur" alla Nilla Pizzi. Era l’inizio del boom economico e dopo un periodo di dure privazioni, anche estetiche, le donne ritrovavano il gusto di essere in ordine con capelli dalle acconciature morbide e vaporose. Boccoli modellati su tagli medi, dall’ordine ineccepibile. La lacca spray era un immancabile must-have per le donne dell’epoca.

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La moda di quegli anni, sobria ed elegante, si rifletteva anche nell’hairstyle. Punti di riferimento internazionali le avvenenti Audrey Hepburn e Grace Kelly, icone di stile e glamour. In quel periodo non si era diffuso ancora il televisore e ci si ispirava con le riviste, a volte semplicemente con dei bozzetti, non era facile come ora accedere ad immagini ed informazioni. I tempi di Instagram erano ancora lontani!


Gli anni ‘60: il bob di Caterina Caselli e la cotonatura di Iva Zanicchi

Il decennio che caratterizza gli anni ‘60 è di benessere generale. I jukebox suonano e i giradischi infondono note di positività su ogni tema, le ragazze amano prendersi cura dei propri look e della propria bellezza, questa volta osando un po’ di più. Anche in tema di hairstyle le influenze non tardano ad arrivare. Assieme alla minigonna, Mary Quant sdogana il taglio bob con frangia che in Italia diventa famoso proprio sul palco del Festival di Sanremo con Caterina Caselli.

Soprannominata “casco d’oro”, uno dei primi “casi” in Italia di acconciatura iconica associata ad un personaggio noto, Caterina con la sua Nessuno mi può giudicare, racconta un po’ lo spirito di quell’epoca, in cui la voglia di libertà e di emancipazione si fondevano con numerosi suggestioni musicali, provenienti soprattutto dall’Inghilterra. La beat generation, i Mod, e lo stile Peace&Love dei Beatles, per ricordarne alcuni, erano fulcro di ispirazione anche in fatto di capelli.

In quegli anni il volume era ad ogni modo protagonista, regalava centimetri di altezza in più alle piccoline di statura e elargiva un'area regale, grazie alle cotonature sapientemente bombate. Regina di questo stile assieme a Mina, un altra voce e volto iconico di Sanremo, Iva Zanicchi.


Gli anni ‘70 e lo stile hippy di Claudia Mori

Dalla teoria alla pratica, se gli anni ‘60 erano un periodo di forte positività ma con in grembo i semi del cambiamento, i settanta diventano un vero e proprio tumulto.

I capelli si allungano e i vestiti bonton lasciano spazio ai pantaloni a zampa e ai top corti. Sul palco di Sanremo fa il suo esordio una giovanissima Claudia Mori che vince il Festival assieme al futuro marito Adriano Celentano con la canzone Chi non lavora non fa l’amore, tra le coppie più hippy del panorama italiano.

Claudia sfoggia un taglio lungo con frangia corta e scalato davanti, uno dei tagli sixties più amati e che ancora oggi gli hairstylist propongono sulle modelle durante le fashion week per riattualizzare il concetto di femminilità sexy e libera di quegli anni.

Riga centrale e capelli lunghi pari per Nada, altro volto e voce indelebile di quegli anni. Era il 1971 quando giovanissima vinse il Festival di Sanremo accanto a Nicola di Bari con la canzone Il cuore è uno zingaro e il suo stile boho-chic, faceva già tendenza.


Gli anni ‘80, Patty Pravo sperimenta e Romina Power con l'orchidea

Con l’arrivo degli anni ‘80 assistiamo ad uno dei periodi più particolari dal punto di vista del look e anche dell’hairstyle. Iniziano ad esserci le prime vere sperimentazioni, si prova ad uscire dai “canoni estetici” per trasformarsi in interpreti e veri e propri perfomer, caratteristica che contraddistingue molto gli artisti di questo periodo, con grandi suggestioni dalla disco music e l’elettronica.

Icona di quegli anni sul palco del Festival di Sanremo era Patty Pravo che per la canzone Per una bambola sfoggiò una particolarissima acconciatura da geisha. Per gli amanti della bellezza tradizionale, invece, fece proseliti la chioma lunga e fluente di Romina Power che vinse con Al Bano e la loro “Ci sarà” nel 1984. In quell'edizione sfoggiò un'orchidea tra i capelli e le onde morbide a fare da cornice al viso perfetto. Non c'è nulla di meglio di un fiore fresco per esaltare la bellezza dei capelli lunghi, romantici e femminili, Romina lo sapeva già.


Gli anni ‘90, la stravaganza di Anna Oxa e Annalisa Minetti

Se durante gli anni ‘80 si assisteva alle prime sperimentazioni in fatto di look, con l’arrivo dei ‘90 dettare tendenza sul palco divenne la regola e in questo fu maestra l’istrionica Anna Oxa. La cantante amava stupire con i suoi look associati a hairstyle e make-up studiati in ogni dettaglio e che spesso diventavano dei diktat per i mesi successivi. Indimenticabile la sua chioma bionda e castana a contrasto con lunghe extension e anche il suo tanga in vista dai pantaloni!

In quegli anni divenne altrettanto indimenticabile, in fatto di hairlook stravaganti, la ciocca leopardata che sfoggiò Annalisa Minetti, dopo Sanremo divenne subito trend. La chioma con effetto "animalier" fu un'idea geniale, in un contesto solitamente molto formale quale quello di una cantante che di suo aveva una canzone piuttosto melodica, non di certo sopra le righe. Quel semplice dettaglio, calamitò l'attenzione.


Gli anni ‘00 il periodo di mezzo: Alexia e Elisa

Con l’arrivo del 2000 e dopo gli eccessi degli anni ‘80 e ‘90 c’era il desiderio di tornare ad una bellezza più raffinata ed elegante. Osare sì, ma con moderazione come fa Alexia con il suo taglio corto con frangia e ciuffo lungo laterale, diventato subito hit tra le amanti dei capelli corti. Non mancava però un lato più romantico e “normcore” come lo definiremmo ora, e a rappresentarlo appieno c’era una giovanissima Elisa con capelli lunghi asciugati al naturale e viso acqua e sapone, di lì a poco sarebbe diventata anche lei regina del cambiamento in fatto di taglio di capelli.


Dal 2010 ad oggi, l’undercut di Emma Marrone e lo shatush di Bianca Balti

L’ultima decade del Festival è stata davvero un mix di suggestioni per quel che riguarda l’hairstyle. Dallo stile super glam delle vallette Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez con onde retrò perfettamente modellate e i capelli in una nuance castano caramello, diventata la più desiderata dalle castane, passando per il taglio corto androgino di Emma Marrone, una delle prime in Italia ad osare l’undercut già super trendy oltreoceano grazie a Rihanna.

La vera chicca però è stata Bianca Balti la super modella lodigiana sfoggiò per l’occasione una chioma bicolor con le punte che sfumavano al biondo, lanciando definitivamente il super trend dello shatush.

Oggi a dominare sul palco sono i tagli long bob con frangia, con una piega mossa ma non troppo strutturata, soprattutto sulle giovanissime come Federica Carta. Anche Anna Tatangelo, da sempre amante dei capelli lunghi ci ha dato un taglio, scegliendo appunto i bob ma con un finish più glamour e rimanendo fedele al suo colore castano, reso però più caldo e pieno, con un sottotono cioccolato.

Gli anni 2020 a Sanremo, lo stile è fluido

Negli ultimi anni grazie a personaggi eclettici come Achille Lauro, l'attenzione per lo stile, le acconciature, il make-up e lo smalto è diventata fluida. La distinzione uomo-donna si fa meno netta, meno canonica, ritorna la voglia di osare, di esprimersi senza retoriche ma con il coraggio di essere se stessi e di esibirsi senza paura di uscire fuori dagli schemi.

Un indole che ritroviamo nei giovani artisti di oggi - vedi Sangiovanni nella scuola di Amici - ma anche in Fedez che si esibirà per la prima volta sul Palco dell'Ariston e non ha fatto mistero della sua nail art.

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