Capelli

Bowl Cut: il taglio di capelli a scodella che regala personalità

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Il più amato dei tagli anni ‘90 è tornato di moda: grintoso e cool, il Bowl Cut - o taglio a scodella - è il cut che trasforma i capelli corti. Alternativa perfetta al classico pixie, con la piega e la tinta giusta può davvero trasformarti la chioma. 

In principio fu Giovanna d’Arco. Forse, è per questo che - ancora oggi - il Bowl Cut è, in qualche modo, sinonimo di grinta e coraggio. Un taglio che affonda le radici nel Medioevo, ma che ha fatto la storia del Novecento. A sfoggiarlo, infatti, furono dive del cinema come Louise Brooks negli anni ‘20, ma anche star della musica come i Beatles. Negli anni ‘60, però, fu Vidal Sassoon a consacrare il Bowl Cut, sperimentando il taglio di Mary Quant, Peggy Moffitt e Grace Coddington. Un taglio molto lontano dalle chiome vaporose e tutte boccoli tipici del decennio e che riportava in primo piano geometrie e tagli netti e rigorosi. Indubbiamente, però, furono gli anni ‘80 a consacrare il taglio a scodella, grazie all’iconica chioma bombata di Fantaghiró. Le proporzioni del Bowl Cut, poi, tornarono minimal il decennio successivo, consacrati dallo shooting di Linda Evangelista con Peter Lindbergh. Oggi, il Bowl Cut è ancora di moda, riportato in auge dalle forbici di Adir Abergel, hairstylist di Charlize Theron e sfoggiato dall’attrice in Fast & Furious 9

Bowl Cut: identikit del taglio a scodella

Un taglio corto, grintoso e alla maschiaccio: il Bowl Cut è caratterizzato dal contrasto tra undercut sulla nuca, rasature laterali e un ciuffo bombato. Lunghezze cortissime e geometriche, che sembrano tagliate proprio con l’aiuto di una scodella. Un dettaglio fondamentale è, ovviamente, la frangia, tagliata con precisione rigorosa appena sopra gli occhi. La differenza più evidente rispetto al pixie cut? La parte posteriore del taglio a scodella è rasata a zero, annullando completamente i volumi sui lati della chioma. 

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A chi sta bene? 

Indubbiamente, il Bowl Cut non è un taglio facile da portare. A essere determinante, più della forma del viso, è la natura del capello. Un taglio a scodella, infatti, risulterebbe impossibile in abbinamento ai capelli ricci o mossi, che ne comprometterebbero la geometria. Quanto alla forma del viso, il bowl cut sta bene a chi ha un viso ovale, a cuore o a diamante. È fondamentale, infatti, che i lineamenti siano delicati e armoniosi. Attenzione, invece, se hai il viso rotondo o troppo allungato: l’effetto “casco” potrebbe compromettere la bellezza del taglio. Un dettaglio importante da considerare è il colore di capelli giusto per rendere giustizia al taglio. Le sfumature perfette sono quelle del biondo, magari da portare con radici e undercut più scuri. Il bowl cut è da provare anche sui capelli castani e rossi, specialmente se abbinati a riflessi multisfaccettati e riflessi luminosi. Voglia di un taglio trasgressivo? I colori da provare sono pazzi e originalissimi. 

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Come gestire il taglio a scodella? 

Nonostante le apparenze, il bowl cut è un taglio che non richiede troppe visite al parrucchiere. Una volta disegnata la silhouette “a scodella” infatti, è facile da gestire anche a casa, almeno finché il taglio rimane corto e sopra le orecchie. Ecco allora che tra un taglio e l’altro possono passare tre o quattro settimane, specie utilizzando uno styling strategico. L’asciugatura, ad esempio, deve partire dalle punte, per dare ai capelli la giusta curvatura. Successivamente, occorre lavorare le radici, creando un pizzico di volume. Come fare? Asciugando i capelli a testa in giù e, poi, aiutandosi con la spazzola per lisciare le lunghezze. Un tocco di lacca è l’ideale per mantenere il taglio disciplinato e lucente.

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