Trucco

Come diventare make-up artist: qui c’è tutto quello che devi sapere

Il trucco è la tua passione e vuoi trasformarla in un lavoro? Ti raccontiamo le scuole che puoi fare, i corsi
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"Essere truccatore non significa essere appassionato di cosmetici". Sembra impossibile scindere le due cose eppure è così, ci svela Antonio Ciaramella, truccatore professionista, docente e storico del make-up. Iniziamo quindi con una riflessione. Sei un'accumulatrice che ama giocare con trucchi e texture, oppure hai una vera passione che ti spinge a esplorare i diversi usi che si possono fare del make-up quando viene applicato con la maestria e le tecniche di un professionista?

Una volta stabilito ciò devi capire che tipo di truccatore vuoi essere. "I make-up artist professionisti trovano poi diversi sbocchi lavorativi a seconda del settore in cui si vogliono specializzare. E in base a questo cambia anche il suo kit di lavoro: un truccatore che lavora per una casa cosmetica o che lavora nella moda non avrà per forza lo stess kit di chi fa trucco da matrimonio o cinema".

Una premessa. Anche nel scegliere di diventare make-up artist bisogna essere molto realistici. "Non lasciamoci deviare dall'idea di creatività e artisticità, che in questo mestiere sono sempre legate a dei tecnicismi. Quei trucchi che piacciono tanto sui social sono realizzati su ragazze giovani, ma non sono quelli richiesti dalle clienti che pagano che, per inciso, non hanno nemmeno quell'età. Quando gli aspiranti make-up artist arrivano in accademia, la prima parte del mio lavoro è fargli capire questa grande differenza".

Come diventare make-up artist (anche se hai scoperto tardi la tua vocazione)

Non è mai troppo tardi per cambiare la propria vita e la propria carriera lavorativa. Se hai scoperto qualche anno più tardi la tua vera vocazione, nulla ti impedisce di frequentare una scuola di formazione per truccatori professionisti: quello che serve davvero per diventare dei bravi make-up artist sono "cultura, kit e attitudine, che però cambiano a seconda della specializzazione".

Anche se non sai ancora quale sarà il percorso che vorrai intraprendere non temere. Come te ci sono tanti altri aspiranti make-up artist che non hanno le idee chiare quando si iscrivono ai corsi. "La maggior parte di loro è attratto dai cosmetici. E la maggior parte sono ragazze che vedono il cosmetico come un'evoluzione naturale, come un qualcosa cch gli appartiene perché legate al ricordo romantico di loro da bambine che giocavano con i trucchi delle mamme e delle nonne", spiega Ciaramella.

Scegliere di farne una professione però, è una cosa ben diversa. "Per diventare makeup artist bisogna conoscere la storia di questio mestiere, conoscerne gli ambiti - audiovisivi, cinema, televisione, teatro - e avere delle attitudini ben precise. quando si sceglie un ambito è necessario averne una conoscenza approfondita".

Non bisogna inoltre dimenticare le abilità personali. "Nel beauty servono abilità di pittura e disegno, perché il lavoro consiste nel sapere applicare le stesse tecniche sul viso invece che su una tela, ma se si dovessero scegliere gli effetti speciali, allora parliamo di vere e proprie abilità scultoree che permettono di cambiare i connotati 3D delle persone. I primi lo fanno con un gioco di chiaro-scuri, i secondi con delle vere e proprie protesi", spiega Ciaramella.

Che scuola bisogna fare per diventare make-up artist

"I social hanno dato una grande spinta a questa professione. Una volta eravamo pochissimi make-up artist, ma una volta eravamo versatili, cioè abituati a lavorare in ogni ambito".

"Un anno accademico non è sufficiente a capire quale sarà la strada definitiva, perché di fatto serve a far conoscere i materiali, le tecniche e l'applicazione, poi però c'è l'interesse personale, l'attitudine e le affinità per un ambito lavorativo piuttosto che un altro".

"Il visagismo nasce nell'ambito delle scuole di estetica. Il trucco professionale, in Italia, nasce a cavallo degli anni '70 e '80, quando la televisone inizia a crescere a dismisura - grazie alle TV private - e di conseguenza la richiesta di personale specializzato nell'abbellire i visi di chi compariva in video. Se invece parliamo di cinema e trucco cinematografico o di caratterizzazione, allora andiamo indietro di quasi mezzo secolo, perché a Cinecittà queste scuole esistevano già negli anni '30".

Le scuole di trucco professionali come li conosciamo oggi nascono invece dalla Comunità Europea, grazie alla necessità di equiparare i livelli di studio attraverso attestati riconosciuti all'interno dell'UE.

"I corsi professionali hanno durata diversa a seconda della regione in cui ti trovi: nel Lazio sono di 500 ore, mentre in Campania di 600, ma ci sono anche regioni in cui ne sono sufficienti 300. I corsi possono essere organizzati in vario modo, come a scadenza giornaliera, cinque giorni la settimana che si esauriscono in 4 mesi, ma il mio consiglio è quello di frequentare quelli che invece prevedono un giorno a settimana, così che ci sia il tempo di interiorizzare e metabolizzare ciò che è stato appreso".

Ciò che viene insegnato sono materie tecnico-culturali e pratiche che hanno a che fare con gli audiovisivi. Il programma comprende il modulo di teatro, effetti speciali, posticci, beauty, televisione e cinema, wedding e moda e alla fine viene rilasciato l'attestato da professionista. Alla fine di questo percorso si hanno le basi per poter scegliere l'indirizzo professionale che si preferisce.

Se non si vuole l'attestato professionale, ci sono dei corsi che rilasciano solo l'attestato di frequenza, sono di meno ore e sono più focalizzati, come per esempio beauty o wedding.

Make-up artist: gli sbocchi lavorativi

"Prima di tutto bisogna capire una cosa importante, ovvero se si è disposti a lavorare come libero professionista. Il beauty è il settore più ambito e anche quello con maggior concorrenza, però bisogna anche essere in grado di capire qual è eventualmente la propria nicchia, come coloro cch si specializzano nel trucco semipermanente, o tatuaggio, se vogliamo ridurlo in termini più semplici".

La scelta dell'ambito in cui formarsi e specializzarsi dipende ovviamente da più fattori e dalla disponibilità di trasferirsi in una città diversa dalla propria. "Al sud il grande business è dato dai matrimoni, quindi chi vuole lavorare in queste regioni difficilmente sceglierà trucco cinematografico, perché gli sbocchi sono praticamente nulli. A Roma ovviamente quelli che vanno per la maggiore sono cinema e televisone, mentre a Milano il beauty per l'ambito moda. Chi vuole andare a lavorare per le grandi case cosmetiche come M.A.C non ha bisogno di un attestato regionale, che serve nel caso si voglia esplorare un ventaglio di opzioni più ampio".

Se poi vogliamo parlare delle scelte più gettonate, la prima è quella di lavorare per i brand di cosmetici come dipendenti, mentre da freelance ci sono nell'ordine wedding, televisione, cinema e moda.

Oltre al tipo di lavoratore che si vuole essere, bisogna anche considerare il fatto che cinema e moda non hanno orari o giorni liberi prestabiliti e spesso portano a vivere con la valigia in mano, quindi bisogna anche capire che cosa si è pronti a sacrificare e quali sono i propri obiettivi.

Quanto costa diventare make-up artist

Come tutti i corsi professionali, anche quello per diventare make-up artist richiede un certo tipo di investimento monetario, che vale la pena nel momento in cui si ha un certo tipo di corpo docente. "Nel momento in cui si insegna un lavoro di artigianato, il corpo docente non può essere giovanissimo, perché come tutte le professioni manuali, l'esperienza che ci si fa negli anni non può essere paragonata a quella di un giovane, per quanto talentuoso. E ovviamente conta anche il CV di un docente. Tutto questo ha un valore che si traduce in un costo che varia tra i 5 e i 7 mila Euro per i corsi da 500 e 600 euro su Roma e Napoli e comprendono anche uno starter kit con prodotti professionali".

"Quelli che invece danno un attestato di frequenza sono di molte meno ore e costano intorno ai 2 mila euro, ma i prezzi cambiano anche in base alla città".

Una cosa fondamentale quindi, è quella di non fermarsi alla prima accademia che compare tra le ricerche di Google, ma contattare le scuole e fare domande sui docenti, chiedere se viene fornito un kit e cosa comprende - trucchi, skincare, pennelli? - e di quali brand. I materiali di qualità sono anche quelli molto costosi e ciò che non viene fornito va acquistato a parte. È importante anche indagare se la scuola dà la possibilità di fare stage e presso chi e quali aziende.

Ultimo, ma non per importanza, leggere a fondo e studiare i corsi disponibili: una volta che si decide di intraprendere questo percorso bisogna massimizzare il ROI (return on investment) e individuare lo sbocco professionale più adatto a ognuno.

Quanto guadagna un make-up artist

"In negozio, come addetto alle vendite si parte da stagisti a 400 Euro, part-time tra gli 800 e 1000 Euro e tra i 1200 e i 1400 Euro a tempo pieno, ma raramente hanno un contratto da truccatore professionale. Il wedding è un'isola felice, perché se si entra nel giro si può guadagnare molto bene: nel nord-centro Italia un truccatore prende tra i 250 e i 400 Euro a cliente, mentre al sud vanno dai 450 Euro a salire, arrivando a sfiorare i 1000. Nella moda i veri guadagni si fanno con le campagne e le pubblicità. La televisione non assume più, ma solo tramite agenzie, e si viene pagati a giornata - tra i 50 e gli 80 Euro - a meno che non si sia fissi in una trasmissione, ma con contratto tramite l'agenzia. Nel cinema, agli inizi, si prendono sui 150 Euro al giorno, mentre i truccatori specializzati come quelli che fanno effetti speciali vengono pagati molto di più, perché sono incluse anche le ore di laboratorio. I make-up artist famosi e che hanno vinto premi prendono anche dai 1000 Euro al giorno".

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