Nel mondo odierno, dove spesso dominano canoni estetici irrealistici e standard impossibili da raggiungere, la bellezza autentica emerge come un'àncora di salvezza per chi cerca di riconciliarsi con la propria immagine. Un recente studio commissionato da Dove rivela una realtà preoccupante: più di una donna su quattro sarebbe disposta a sacrificare un anno della propria vita per incarnare il proprio ideale di bellezza. Questo dato sottolinea l'urgenza di ridefinire i paradigmi della bellezza nella nostra società, promuovendo un modello più inclusivo e realistico che celebri l'unicità di ciascuno.
La sfida dell'Intelligenza Artificiale
I dati sono allarmanti: una donna su tre sente il bisogno di cambiare il proprio aspetto fisico dopo essere stata esposta a immagini generate con l’AI che ritraggono modelli estetici irraggiungibili. Questo fenomeno rappresenta una nuova sfida per la società e per i giovani, nativi digitali, che sono particolarmente vulnerabili a queste influenze.
Giuseppe Mayer, Professore di Artificial Intelligence & Corporate Communication presso l'Università IULM, ha sottolineato l'importanza di un uso consapevole dell'AI: “L'AI è uno strumento potente che plasma la percezione del mondo, specialmente per le nuove generazioni native digitali. Promuovere un uso consapevole e responsabile di queste tecnologie è fondamentale per sfruttarne appieno le potenzialità evitando distorsioni e stereotipi limitanti.”
L'intervista a Francesca Michielin
Durante la conferenza stampa organizzata da Dove a Milano, Francesca Michielin ha condiviso con noi la sua visione della bellezza autentica. La cantante e conduttrice televisiva è un simbolo di autenticità e forza, ispirando milioni di giovani con il suo messaggio di accettazione e diversità.
Francesca, sei il volto della nuova campagna di Dove, "The Code". Cosa ti ha spinto a partecipare a questo progetto e cosa significa per te la bellezza autentica?
"Ho deciso di partecipare a questa campagna perché credo fermamente nel messaggio che Dove trasmette da anni. Fin da quando ero bambina, le loro pubblicità rappresentavano una varietà di corpi molto più ampia rispetto ad altre campagne. Mi sento molto in sintonia con quanto è stato espresso oggi e condivido l'impegno delle persone coinvolte. Per me, la bellezza autentica è qualcosa che scegli per te stessa: è la bellezza che determini e esprimi tu. C'è una frase che amo molto, "il corpo è politico", perché il modo in cui ci mostriamo e le nostre scelte rappresentano una forma di libertà e bellezza in un mondo normocentrico. Credo molto in questo."
Lo studio commissionato da Dove mostra che più di una donna su quattro sarebbe disposta a rinunciare a un anno della propria vita per raggiungere il suo ideale di bellezza. Come pensi che possiamo cambiare questa mentalità e promuovere un'immagine di bellezza più sana e realistica?
"Credo che ci sia molto lavoro da fare nell'educazione primaria e in come la società cresce le nuove generazioni. Le scuole devono integrare nei loro piani didattici temi legati alla diversità e all'accettazione, ma anche le famiglie hanno un ruolo fondamentale. Spesso non ci rendiamo conto dell'impatto delle parole sui bambini: ad esempio, quando rimproveriamo un bambino dicendo "brutto e cattivo", stiamo inconsciamente legando un giudizio estetico a un giudizio morale. È importante lavorare sulla consapevolezza e sulla rappresentazione nei media, nelle pubblicazioni giornalistiche e sui social media. Brand come Dove possono fare la differenza con le loro scelte."
In un'era dove l'Intelligenza Artificiale è sempre più presente nella nostra vita quotidiana, quale impatto pensi abbia l'AI sulla percezione della bellezza tra i giovani?
"Impatta moltissimo, ma possiamo decidere quanto potere darle. Dobbiamo allenare l'intelligenza artificiale a rappresentare una varietà di bellezze e allenarci a mantenere un giudizio critico. Ad esempio, se chiediamo all'AI di mostrarci "la donna più bella del mondo", otterremo un'immagine che, per quanto valida, non può essere l'unica rappresentazione della bellezza. È importante normalizzare l'uso dell'AI e promuovere la diversità."
Nel tuo messaggio alle nuove generazioni, parli dell'importanza della diversità e dell'unicità. Puoi condividere un'esperienza personale in cui hai dovuto affrontare gli stereotipi di bellezza e come hai superato quelle sfide?
"Sì, ho avuto un'esperienza significativa. Ho subito un intervento e nell'anno precedente ero molto dimagrita. Tante persone mi dicevano che stavo bene, che ero bella e in forma, ma non sapevano che quella magrezza era dovuta a un periodo di squilibrio personale. Questo mi ha fatto riflettere su come spesso giudichiamo i corpi degli altri senza conoscere le loro storie. Ricevevo complimenti, ma non mi sentivo a mio agio. Questa esperienza mi ha insegnato quanto le parole degli altri possano influenzare la nostra autostima."
Come artista e figura pubblica, quali responsabilità senti di avere nel contribuire a una rappresentazione più autentica e diversificata della bellezza nei media?
"Mi impegno a non usare filtri che alterino significativamente il mio aspetto, se non per scopi artistici. Non ho mai ritoccato una foto e mi sono opposta quando altri lo hanno fatto. Cerco di mostrarmi per come sono, con tutte le mie imperfezioni, perché è importante dare l'esempio che non dobbiamo conformarci a canoni estetici irraggiungibili. La realtà è che nessuno li rispecchia veramente."
Infine, quale messaggio vorresti trasmettere a tutte le donne che lottano con la propria autostima a causa degli standard di bellezza irrealistici?
"Ognuno di noi lavora quotidianamente sulla propria autostima. L'insicurezza fa parte di questo percorso. Una cosa che mi ha aiutato molto è smettere di paragonarmi agli altri. Ognuno di noi è unico e ha caratteristiche che lo rendono speciale. Invece di considerare queste caratteristiche come difetti, dovremmo celebrarle."
L'impegno per la bellezza autentica di brand e istituzioni
Dove ha celebrato due decenni di impegno nella promozione della bellezza autentica, rinnovando la sua promessa di non utilizzare mai l'intelligenza artificiale per modificare l'aspetto delle donne nelle sue pubblicità. Questa scelta riflette la convinzione che la bellezza debba essere fonte di felicità e non di ansia.
Giovanni Russo, Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha dichiarato: “Il Ministero è da sempre impegnato nel tutelare i giovani fornendo loro gli strumenti necessari per diventare un domani cittadini consapevoli. Le complessità e i rischi legati al mondo tecnologico che le nuove generazioni devono affrontare sono molteplici.”
Dove collabora con il Ministero con il progetto Autostima, come ci ha raccontato Ugo De Giovanni, General Manager Personal Care Unilever Italia, "con l'obiettivo di insegnare ai ragazzi a conoscere e gestire la propria autostima, oltre a capire i rischi connessi. L'anno scorso ci siamo focalizzati sui rischi derivanti dall'uso dei social media, che hanno un impatto enorme sulla salute dei giovani. Abbiamo lanciato una petizione per inserire percorsi formativi sull'uso dei social media nei piani di istruzione delle scuole primarie e secondarie. Questa petizione ha raccolto oltre 75.000 firme e ci ha permesso di avviare un dialogo con il Ministero dell'Istruzione e del Merito per trovare una forma di collaborazione. Speriamo di chiudere un protocollo d'intesa a breve, che ci consentirà di istituzionalizzare un percorso educativo già avviato, ma di portarlo a un livello più ampio e raggiungere veramente tutti."