Viso e corpo

Maschere per i piedi: i migliori calzini da provare

Le maschere sono la svolta per dire addio alla pelle secca e avere piedi morbidi come quelli di un bambino. Pro vale, rimarrai sbalordita.
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Non importa se estate o inverno, le maschere per i piedi dovrebbero entrare di diritto come parte integrante di una routine corpo, perché callosità e talloni screpolati in bella vista sono un crimine contro il buon gusto. Certo, in estate con il fatto che abbiamo i piedi esposti il 99% del tempo siamo anche più portate a non posticipare l’appuntamento con la pedicure, mentre in inverno diventa quasi una noia. Poi c’è chi ha i piedi sempre perfetti e ci inchiniamo davanti a cotanta dedizione.

Purtroppo tendiamo spesso ad associare la pedicure al fatto che dobbiamo esporre i piedi e quindi desideriamo avere non solo la pelle, ma anche le unghie perfette. Tuttavia la cura dei piedi - pedicure appunto - non ha nulla a che vedere con lo smalto sulle unghie (che sarebbe carino lasciare senza smalto almeno in inverno, così da lasciarle respirare ed evitare micosi), ma con l’aspetto e la cura delle nostre povere estremità che ne vedono di tutti i colori, tra scarpe strette che le costringono in inverno e il camminare sulla sabbia e i sassi in spiaggia.

Maschera per i piedi come sceglierla

I piedi, come il resto del corpo, ha tutta una serie di esigenze alle quali si può rispondere in modo semplice e veloce, ecco quindi che entrano in gioco le maschere per i piedi. Ma qua tre ce ne sono? Come scelgo la più adatta a me? A tutte queste domande risponderemo passo per passo.

Iniziamo subito dicendo che per il rapporto tra tempo impiegato e risultati ottenuti, le maschere per i piedi sono quelle che ci permettono di ottimizzare uno sforzo anche minimo. Come tutte le maschere, anche quelle per i piedi una volta applicate vanno lasciate agire, ma non ci impediscono di essere multitasking mentre aspettiamo che facciano il loro corso.

Prima però di fare maschere a caso, facciamo una distinzione tra le tipologie in commercio. Inutile dire che ormai le maschere per i piedi si trovano quasi tutte sotto forma di calzino, per cui sono facili da applicare e non sporcano.

Le più gettonate sono quelle esfolianti che aiutano a combattere non solo i talloni ispessiti, secchi e screpolati, ma svolgono un’azione rinnovatrice e un trattamento d’urto per callosità e duroni, poi ci sono quelle nutrienti e idratanti, che ammorbidiscono la pelle e danno comfort immediato.

Maschere per i piedi: quando e come farle

Le maschere per i piedi esfolianti sono solitamente imbibite con acido glicolico o acidi della frutta che hanno un forte potere rinnovatore e non agiscono immediatamente, ma si inizia a vedere la loro azione almeno una settimana. Questa è la fase più delicata, perché pensi che un Alien si sia impossessato di te. Tranquilla, succede lo stesso al viso di chi fa il peeling chimico dal medico estetico. Passato il momento creepy in cui letteralmente lo strato superficiale di pelle si stacca dal tuo corpo (e devi farti forza per strappare la pelle tu stessa, ma aspettare che cada naturalmente), ti ritroverai con i piedi morbidi e lisci come quelli di un bebè. Vista l’intensità del trattamento, le maschere esfolianti per i piedi si fanno a cadenza trimestrale, ergo bisogna calcolare bene i tempi quando sta per arrivare l’estate, così da aver fatto il trattamento prima di voler iniziare a sfoggiare sandali e ciabattine.

Poi ci sono le maschere per i piedi nutrienti, che ammorbidiscono la pelle, danno sollievo e aiutano a mantenere più a lungo gli effetti del trattamento esfoliante. Per questo tipo di maschere non c’è un calendario rigido, ma puoi farle ogni 2/3 settimane quando inizia a vedere che la pelle non è più così bella e morbida. Sono il perfetto sostituto delle creme per i talloni che siamo tutte troppo pigre per utilizzarle.

Le migliori maschere per i piedi

Ogni maschera ha un tempo di applicazione variabile che puoi sforare nel caso di quelle idratanti, ma ti conviene mettere un timer se sono esfolianti e il tempo di applicazione varia di solito tra un minimo di 15-20 minuti fino a un massimo di due ore (tranquilla, c’è Netflix).

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