Profumi

Il galateo del profumo

Ebbene sì, ci sono regole di comportamento anche quando si tratta di essenze. Vediamo cosa si può e cosa non si deve fare con il profumo
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Ti è mai capitato di essere in una stanza e venire letteralmente travolta da una nube di profumo? Quando succede è una sensazione davvero fastidiosa, soprattutto se la fragranza in questione non ha delle note particolarmente gradite ai nostri ricettori olfattivi. E il livello di disagio sale esponenzialmente se la persona che lo indossa ne ha abusato. Non c'è bisogno di un naso sottile come quello di Jean Baptiste Grenouille (protagonista de Il profumo di Patrick Süskind, poi diventato film) per rimanerne nauseati.

Breve storia del profumo

Senza entrare troppo nei dettagli, devi sapere che in passato i profumi e le essenze profumate sono stati esportati dall'Italia alla Francia grazie a Caterina de' Medici. La corte francese li accolse con entusiasmo, non solo per la gradevole fragranza, ma soprattutto perché aiutavano a coprire gli odori mefitici emanati dai corpi di una popolazione per niente avvezza all'uso dell'acqua. L'entusiasmo per i profumi durò a lungo nella corte francese, soprattutto durante il regno del Re Sole, grande estimatore di ogni tipo di fragranza - che usò tutta la vita - tanto quanto rifuggiva l'utilizzo dell'acqua. I profumi da uomo e da donna personalizzati erano diventati un accessorio fondamentale per i nobili.

In sintesi: i francesi hanno conosciuto l'uso dei profumi per la persone grazie a un'italiana (che poi divenne regina); non sono i francesi ad aver creato i primi profumi in Europa, ma i veneziani e sì, i francesi usavano il profumo per coprire la puzza.

Le regole da seguire quando si indossa il profumo

Forse i profumi aiutavano le relazioni tra i nobili, ma oggigiorno le regole del galateo sono cambiate.

Esistono quattro distanze interpersonali della prossemica: distanza minima (da 0 a 45 cm) tipica delle relazioni intime; distanza personale (da 45 a 120 cm) tipica delle relazioni amicali; distanza sociale (da 120 a 350 cm) che descrive le relazioni formali e la distanza pubblica (oltre i 350 cm). "Il galateo del profumo corrisponde alla buona educazione. Per indossare correttamente un profumo occorre rispettare lo spazio olfattivo altrui e non invaderlo", spiega Laura Bosetti Tonatto, parfumeur che vanta il privilegio di essere stata chiamata dalla regina Elisabetta II per la realizzazione di una fragranza personalizzata.

"Una donna non può mai lasciare la scia prima delle 8 di sera e durante la giornata dobbiamo profumarci con fragranze che ci fanno star bene e possono essere sentite solo dalle persone molto vicino a noi. Per questo non dobbiamo utilizzare note troppo intense. La mattina e il pomeriggio via libera ad agrumi e fiori bianchi, profumi poco ambrati e poco vanigliati. Un uomo non deve mai lasciare la scia, perché è poco elegante, tanto la mattina come la sera".

Anche la scelta del profumo va fatta con cura, perché "I profumi che parlano di noi e del nostro stil di vita, quindi non bisogna mai scegliere un profumo solo perché lo abbiamo sentito e ci piace su qualcun altro: la resa è diversa da persona a persona. La scelta del profumo è molto personale, perché deve rispettare i nostri codici olfattivi", specifica Bosetti Tonatto. "Assolutamente da evitare, perché maleducati, i profumi troppo invadenti, che di solito sono quelli dozzinali".

Profumo: dove, come e quale

C'è un'occasione precisa in cui non si deve indossare il profumo. "Nelle sale da pranzo è vietato il profumo, perché è un luogo dove vanno degustati i cibi e ogni fragranza altera questa percezioni", spiega la parfumeur.

Anche in casa esiste un'etichetta dei profumi. "Ci sono i profumi per le stanze da letto, che devono essere scelte nella famiglia delle note rilassanti: lavanda, ambra, legni, fiori bianchi e rosa. Assolutamente vietati gli agrumi. Nei saloni, nelle sale e negli studi possiamo utilizzare i legni, perché sono note che vengono percepite positivamente. In alternativa ambra e vaniglia abbinate ai fiori e i muschi. In casa è importante mettere il profumo all'ingresso, perché è come un abbraccio di benvenuto".

Dove si applica il profumo

"I profumi non andrebbero mai messi sui capelli - perché ne distruggono il film protettivo, rendendoli opachi - ma sui punti venosi, dove passa il sangue che li riscalda e aiuta a diffonderli. I punti venosi sono polsi, collo, l'inguine, le caviglie, l'interno del gomito e del ginocchio. Mai dietro l'orecchio, che è un punto grasso che trattiene i profumi e non li fa diffondere. Essendo alcoli, il profumi vanno verso l'alto. Quindi, se profumiamo le caviglie, l'essenza salirà avvolgendo tutto il corpo, mentre se vaporizziamo il jus sul collo, aleggerà sopra la nostra testa. Ecco perché una volta i profumi venivano spruzzati sui bordi delle gonne: era un modo per far veicolari i profumi nell'ambiente e far avvertire la presenza della persona".

Si può regalare un profumo?

La scelta del profumo è molto personale, quindi è sempre meglio "Indagare sui gusti della persona a cui vogliamo regalare il profumo, perché sono sempre inaspettati. Se non siamo certi delle preferenze di chi riceve il regalo, al posto di un eau de parfum è meglio scegliere un profumo per ambiente, perché è sempre gradito ed è più difficile sbagliare", suggerisce Bosetti Tonatto.

Complimenti per il profumo: come ci si comporta?

Recentemente un'influencer ha dichiarato di ricevere numerosi complimenti per il profumo che indossa, ma ha anche detto che non svelerà mai il nome della fragranza, cosa che ha portato qualcuno ad interrogarsi sul motivo di tutta questa segretezza. "I complimenti per il profumo si possono fare e sono sempre graditi. Tuttavia chi li riceve è spesso restio a svelare la fragranza che indossa. Per un vestito è più semplice riconoscere la marca, ma per il profumo c'è sempre l'ingrediente segreto, che è la nostra pelle, che aggiunge un tocco particolare alla fragranza".

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