Quali sono gli acidi esfolianti più comuni e come vengono utilizzati per curare gli inestetismi della pelle? Ecco quello che devi sapere per rigenerare la pelle del viso e per farla tornare a risplendere
Gli acidi esfolianti sono sostanze chimiche che levigano la pelle, restituendo un aspetto più bello e giovane. Sono indicati per vari inestetismi cutanei: macchie scure, cicatrici post-acneiche, segni di photoaging ed invecchiamento cutaneo.
A seconda della sostanza utilizzata, si può avere o meno un differente grado di esfoliazione della cute: detti anche AHA, gli acidi esfolianti hanno infatti un pH acido che, applicato sulla pelle, rimuove parzialmente o totalmente le cellule degli strati più superficiali innescando un rinnovamento nell'epidermide, che apparirà più luminosa, giovane e distesa. Quest'operazione viene chiamata in medicina estetica peeling chimico.
Cos'è e come si fa il peeling chimico
Il cosiddetto peeling può essere superficiale, medio o profondo a seconda del livello di penetrazione (quindi della "potenza" e del Ph dell'acido utilizzato) e, di conseguenza, dello spessore di cute rimossa.
Il peeling chimico, dunque, è un trattamento che consente di esfoliare la pelle in profondità: stimola la rigenerazione cellulare e il conseguente turn over delle cellule cutanee. Scopo del trattamento è quello di rendere la pelle più luminosa e levigata, di attenuare le rughe sottili, i pori dilatati, le macchie, l'acne con i suoi esiti cicatriziali.
Le concentrazioni degli acidi esfolianti determinano l'uso casalingo o professionale. Al di sotto del 7-8% si trovano in prodotti cosmetici, in vendita in farmacia e profumeria; 10-20% è la concentrazione consentita per legge nei saloni estetici; e oltre il 20-30% è ambito esclusivo del medico dermatologo o estetico, perché arrivano più in profondità.
Non esiste tuttavia un unico acido esfoliante: ognuno è indicato per un particolare tipo di pelle e per un inestetismo specifico da trattare. Scopriamo insieme le caratteristiche di ognuno, per capire quello più adatto a te.
Acido glicolico
È un acido di origine naturale, che agisce "rompendo" quei legami che ci sono fra le cellule cornee. In questo modo permette l'eliminazione degli strati più superficiali, costituiti quasi sempre da cellule mal "collegate" fra loro e responsabili di un aspetto irregolare alla cute.
Dal punto di vista biologico, vengono eliminati gli strati cornei della pelle favorendo il ricambio cellulare e la formazione di un nuovo strato corneo, appunto, fatto da cellule più unite l'una all'altra. Il risultato è quello di una superficie cutanea più liscia e luminosa che riflette la luce in un modo più ordinato.
Per quale inestetismo è consigliato
Per l'aspetto grigiastro, spento e irregolare, soprattutto dopo un'estate passata al sole. È indicato, inoltre, per macchie, pelle asfittica e secca. Il dermatologo stabilisce la concentrazione più adatta al caso individuale.
Acido salicilico
È un acido di origine vegetale che penetra nei pori cutanei e stacca le cellule morte. Indicato principalmente per pelli grasse, regolarizza la produzione di sebo, disgregando i punti neri (comedoni) e le impurità. Il risultato non si farà attendere e la pelle apparirà più giovane, ossigenata e idratata.
Per quale inestetismo è consigliato
Per pelli seborroiche o acneiche, con comedoni e punti neri, o che mostrano esiti cicatriziali di acne.
Acido Tricloroacetico
L'Acido Tricloroacetico, (TCA) è utilizzato per peeling profondo, usato per ottenere un ringiovanimento della pelle.
In soluzione al 10-25% viene usato per peeling superficiali, contro i primi segni di invecchiamento (rughe sottili, colorito spento), l'acne, le cheratosi superficiali, per la pulizia profonda della pelle e per chiudere i pori dilatati.
Il TCA al 35-50%, invece, produce un'esfoliazione molto più seria che raggiunge strati più profondi della pelle (fino al derma reticolare) e richiede di stare a casa qualche giorno; gli effetti sono però ottimi e la pelle risulta completamente rinnovata.
Per quale inestetismo è consigliato
Principalmente per pelle invecchiata che presenta segni di photoaging. L'Acido Tricloroacetico, in base alla percentuale di concentrazione usata, ha effetto sui pori dilatati della cute, sulle cicatrici post-acneiche e sulle macchie iperpigmentate profonde del volto e delle mani, aiutando così la pelle a restare giovane.
Acido mandelico
Per la sua struttura chimica, è il più leggero tra gli acidi esfolianti, e per questo agisce sulla pelle in modo soft pur vantando una "forza" pari ad altri AHA.
È indicato per un peeling superficiale-medio, che può essere effettuato anche in estate perché non è fotosensibilizzante. Può essere affiancato ad altri peeling dermatologici perché migliora i risultati che si ottengono con l'acido glicolico. Se ripetuto settimanalmente, il peeling con acido mandelico è ben tollerato dalla maggior parte delle pelli.
Per quale inestetismo è consigliato
Per macchie superficiali come efelidi, lentigo solari oppure per linee di espressione non molto marcate.
Acido piruvico
È una sostanza molto potente in grado di penetrare rapidamente nella profondità del derma. Provoca un distacco delle cellule epidermiche e produce una stimolazione di nuove fibre di collagene. Può essere usato, a seconda della concentrazione utilizzata, per realizzare peeling superficiali, di media profondità e peeling profondi, sempre dietro consiglio del dermatologo.
Per quale inestetismo è consigliato
Indicato in caso di photoaging, rughe superficiali, iperpigmentazioni localizzate, cheratosi attiniche, discheratosi e ipercheratosi circoscritte, dermatite seborroica, acne in fase attiva ed esiti cicatriziali di lieve entità.
Acido retinoico
È una delle forme (quella acida) in cui si presenta la vitamina A. Abbinato ad altri acidi esfolianti, viene usato per contrastare l'acne e le rughe.
Per quale inestetismo è consigliato
Serve per effettuare peeling importanti che levighino le pelle, eliminando esiti cicatriziali di acne oppure cicatrici. In concentrazioni più basse, è indicato per correggere le rughe di media profondità.