Viso e corpo

Su la mascherina! I consigli dell’esperto per curare la pelle e prevenire irritazioni e rossori

pelle e mascherina

Irritazioni, rossori e rischio impurità: cosa accade alla pelle sotto la mascherina? Come curarla e con quali prodotti? A queste e altre domande rispondiamo con il dermatologo

Da marzo 2020 la mascherina è diventata una presenza quotidiana nelle nostre vite. Tra mascherine chirurgiche, Ffp2, Ffp3 con e senza valvola, in cotone lavabile o TNT, molte sono le domande che ci poniamo su questa protezione indispensabile per la nostra salute e quella degli altri. Soprattutto ora che, per decreto ministeriale del 4 maggio, le mascherine sono diventate obbligatorie nei luoghi chiusi (le disposizioni specifiche variano in base alle ordinanze regionali).

Di certo si sa che il potere filtrante verso l'esterno è maggiore nella mascherina chirurgica e nelle Ffp2 e Ffp3 senza valvola: queste ultime, inoltre, proteggono se stessi fino al 90% (fonti: Ministero della Salute). Ma i dubbi sulle mascherine non finiscono qui.

Ce n'è uno - sicuramente più frivolo - che un po' tutte ci stiamo ponendo: pelle e mascherina vanno d'accordo? Come reagisce la pelle dopo ore di mascherina sul viso? E con il caldo, il sole, l'aria aperta? Ne parliamo con il dermatologo.

Cosa succede alla pelle sotto la mascherina

Tutto dipende dalla condensa che si crea sotto la mascherina, cioè il vapore acqueo del respiro che, trasformandosi in liquido, vi resta bloccato. «A prescindere dai modelli, le mascherine creano una maggiore umidità nella zona del viso che coprono: ciò può creare terreno fertile per l'accumulo di sebo e sudore, con la conseguenza di riacutizzare problemi della pelle soggiacenti, tra cui l'acne e la dermatite seborroica» - spiega il dottor Giovanni Biondo, dermatologo presso l'Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano. «La sensazione di calore può peggiorare la rosacea e la couperose, invece il contatto con i vari tessuti può irritare le pelli sensibili».

Tra irritazioni e allergie

Le due manifestazioni epidermiche vanno distinte: «Utilizzare le mascherine per molte ore può provocare semplici arrossamenti e irritazioni sul sul viso - precisa il medico - Nei punti in cui la mascherina è a contatto, possono verificarsi delle escoriazioni, ma questo di solito accade nell'uso prolungato di modelli molto aderenti indossati per lavorare (come le Ffp2 e Ffp3 ndr)» - precisa il medico. Anche la zona dietro le orecchie in cui si infila l'elastico può irritarsi.

Diverso è il caso delle allergie: «Con meno frequenza rispetto alle irritazioni, si possono riscontrare reazioni allergiche ai materiali che compongono le mascherine, come le fibre sintetiche, gli elastici o il ferretto che di solito poggia sul naso». Le allergie si riconoscono da manifestazioni come orticaria, prurito, arrossamenti intensi o pomfi pruriginosi, che richiedono l'intervento del medico.

mascherine protettive

Come curare la pelle prima e dopo l'uso della mascherina

Con la mascherina la skincare richiede un cambiamento di abitudini e prodotti. La parola chiave è leggerezza nelle formule e nelle tipologie, soprattutto andando incontro all'estate. 

Le aree che restano coperte a lungo dalle mascherine sono, inoltre, quelle in cui la presenza di ghiandole sebacee è maggiore, cioè la zona dal naso al mento. Meglio dedicare, quindi, una grande attenzione alla pulizia del viso quotidiana, sia mattutina che soprattutto serale, dopo aver indossato la mascherina. L'ideale è un detergente schiumogeno se la pelle è mista e un latte detergente da rimuovere con una velina e tonico se è secca. In tutti i casi, è consigliato il risciacquo con acqua tiepida. 

Detergere a fondo, idratare in gocce e lenire intensamente

Il gommage settimanale terrà lontane le impurità che la mascherina rischia di trattenere sulla pelle. Qualora si notasse la tendenza a punti neri e imperfezioni, utili sono le maschere purificanti da effettuare 1-2 volte alla settimana.

Gli idratanti? Di giorno sotto la mascherina via libera a sieri e fluidi super leggeri, dalla texture liquida che non soffocano una pelle già "oppressa" da tessuti e fibre sintetiche delle mascherine. Un'idea smart è idratare in piccole quantità, solo quando la pelle sente l'esigenza, evitando le emulsioni ricche.

Di sera è meglio optare per una crema lenitiva, ma sempre non troppo corposa, a meno che la pelle non sia davvero molto secca.

Protezione solare: ha senso?

Le zone del viso che fuoriescondo dalla mascherina, come fronte, contorno occhi e orecchie vanno senz'altro protette con un filtro solare SPF. «In realtà, i raggi UV possono oltrepassare dai vari tessuti, così come accade d'estate sotto gli ombrelloni: se si prevede una lunga giornata all'aria aperta è meglio applicare una protezione solare». Oggi esistono spray con SPF da città che si vaporizzano sul viso, annullando ogni sensazione di pesantezza.

Cosa fare in caso di imprevisti epidermici

Contro le irritazioni, si possono applicare creme a base di aloe vera, calendula e avena, tutte sostanze lenitive della pelle. «Se invece sono presenti escoriazioni, la pelle va prima disinfettata con un prodotto specifico per le ferite, e poi trattata con una crema antibiotica. Subito dopo coprire con un cerotto» - chiarisce l'esperto. In caso di allergie, è meglio rivolgersi al medico, che prescriverà la terapia adeguata.

Trucco: sì o no?

Sotto la mascherina il trucco rischia di sciogliersi, con la conseguenza di ostruire i pori. «Meglio evitare fondotinta, ciprie e terre perché con l'umidità ne sporcherebbero i materiali, alterando il sistema di filtraggio dell'aria». E poi non ce n'è bisogno, aggiungiamo noi: perché non focalizzarsi sugli occhi?

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Ulteriori consigli su pelle e mascherina

Pelle sensibile e delicata? «Il consiglio è di preferire mascherine di cotone bianco, evitando quelle troppo colorate o scure e di tessuto sintetico di dubbia provenienza: aiuterà a ridurre le reazioni irritative o allergiche».

A proposito di cotone e TNT (tessuto non tessuto), uno studio condotto dai ricercatori dell'Agronne National Laboratory e dell'Università di Chicago ha testato l'efficacia delle maschere fatte in casa e lavabili: la stratificazione di vari tessuti offrirebbe significative protezioni da virus e capacità filtranti dell'aria emessa attraverso la respirazione, anche se non possono assicurare il massimo.

I prodotti per disinfettare le mascherine possono irritare la pelle?

Gli additivi come la candeggina e i disinfettanti da bucato - utili per cotone e TNT lavabili - se ben sciacquati, non dovrebbero procurare irritazioni, meglio però evitare l'ammorbidente.

Diverso è il discorso per le mascherine chirurgiche o i respiratori Ffp2 Ffp3: pur essendo monouso, in caso di carenza, possono essere riutilizzate per 2-3 giorni, dopo averle disinfettate. Come? «Basta lasciarle in un sacchetto pulito o all'aria per qualche giorno oppure vaporizzarle con uno spray disinfettante idroalcolico al 70%, che di solito non è irritativo per la pelle.

Attenzione a non detergere le mascherine monouso con sostanze tossiche che poi verrebbero inalate! Sconsigliato, inoltre, il loro "riciclo" negli ambienti sanitari, da riservare solo agli spostamenti in città» - conclude il dermatologo Biondo.

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