Viso e corpo

Dermatite da freddo: quando la pelle si screpola

Ne sono soggetti soprattutto i bambini e chi ha la pelle costituzionalmente secca. Combatterla si può, a patto di non commettere alcuni errori banali 

Come suggerisce l'espressione stessa, la dermatite da freddo sopraggiunge quando la temperatura si abbassa, la pelle si screpola e si irrita fino al punto di spaccarsi.

Le zone maggiormente colpite sono quelle esposte, come le mani e il viso. Quest'ultimo soprattutto se si tende ad essere atopici, cioè a soffrire di una dermatite che non ha una vera causa specifica, ma è costituzionale, e si manifesta con cute costantemente secca e irritabile.

Tuttavia, non sono esenti dalla dermatite da freddo le gambe e le braccia. Il motivo? È duplice: uno è costituito dalla povertà di ghiandole sebacee propria degli arti sia inferiori che superiori e l'altro dalla "copertura" offerta dai vestiti.

Poiché mani, gambe e braccia hanno un film idrolipidico più povero rispetto alle altri parti del corpo, non ricevono sufficiente nutrimento dai fattori idratanti naturali (FMN) né dalle ghiandole sebacee. Così, in caso di freddo intenso, sia secco che umido, magari aggiunto all'inquinamento urbano, queste zone del corpo sono soggette a dermatiti dette appunto da freddo. E se la pelle è costituzionalmente secca, il rischio è maggiore. 

Per quanto riguarda il fattore "abbigliamento", in inverno ci si copre con molti strati che, sommati, possono irritare le pelli più predisposte, desquamandole. Basta fare caso alle pellicine che restano sui collant quando si sfilano: spesso infatti sono accompagnati da irritazioni alle gambe (soprattutto su stinchi e polpacci) che assumono varie manifestazioni, quali screpolature, escoriazioni, arrossamenti, secchezza, e nei casi più severi gonfiori e prurito. Difficile trattenersi dal grattarsi, un gesto che però peggiora l'irritazione.

Come curare le dermatiti da freddo?

Le creme idratanti non bastano e, nelle irritazioni più intense, sono inutili se non addirittura dannose, anche se sembra un paradosso. Il motivo, in realtà, è semplice: la pelle affetta da dermatite da freddo non ha bisogno di acqua ma di nutrimento! L'acqua a contatto col freddo potrebbe "ghiacciarsi", aumentando la sensazione di freddo e bagnato (anche se impercettibile) e quindi peggiorare la dermatite da freddo.

Per curarla, occorrono quindi creme nutrienti e unguenti dalla composizione chimica A/O (acqua in olio), ovvero più ricche di oli e grassi che di acqua.

Anche gli ingredienti delle creme per la dermatite da freddo non vanno scelti a caso: sono efficaci i lipidi, come gli acidi grassi Omega 3 e 6 che nutrono la pelle, rafforzandone la barriera; l'urea, una sostanza naturalmente presente nella pelle che aumenta la capacità cutanea di aumentare l'idratazione fisiologica e gli antiossidanti (come ad esempio la vitamina E) che leniscono le infiammazioni e riducono gli arrossamenti.

Cosa non fare 

Per donare sollievo alla pelle affetta da dermatite da freddo è bene evitare i detergenti schiumogeni, preferendo quelli oleosi. Persino le docce troppo prolungate possono peggiorare i sintomi perché il contatto con l'acqua per queste pelli così delicate diventa una forma di aggressione.

Meglio, inoltre, evitare i tessuti sintetici, i detersivi troppo profumati e il contatto con fattori allergenici, come ad esempio la polvere e il pelo animale.

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