Per un bell'effetto, la scala del rosso deve "scendere" di 2 massimo 3 gradazioni, come ci spiegano i guru delle colorazioni
Degradé: cos'è
È una delle tendenze del momento: la tinta rossa che cambia gradazione dalle radici alle punte dei capelli. Gli effetti più belli sono quelli sfumati, privi di stacchi di colore o grossi contrasto. Per questo motivo il degradé movimenta la chioma e otticamente aggiunge volume e corpo.
Ma, come tutte le tinture diverse dal colore di partenza, è facile sbagliare se non viene eseguito alla perfezione. Cosa chiedere, dunque, al proprio parrucchiere? Lo abbiamo chiesto a 3 hair stylist guru delle colorazioni in salone: Davide Rossoni di Jean Louis David, Massimiliano Albanese di Creattiva e Lucia Barra di Franck Provost.
Di quanti toni è bene schiarire il rosso?
Da Jean Louis David consigliano «di schiarire di un paio di toni, per ottenere un "fondo di schiaritura" con riflessi caldi simili al ramato, per poi realizzare un bel rosso vivo e a lungo termine». No all'antiestetico risultato del biondo + rosso, dunque!
Per ottenere un effetto gradevole, è molto importante, inoltre, rispettare la "famiglia" dei rossi: mai mescolare i bordeaux (tonalità fredde) con i ramati (tonalità calde). Il suggerimento arriva da Creattiva: «nel degradè rosso è importante abbinare cromaticamente i riflessi, senza grosse dissonanze, in modo da valorizzare ancora di più il taglio. L'obiettivo è esaltare i punti focali del taglio creando un'armonia nel complesso, arricchita da una sfaccettatura di riflessi».
Occhio alla base di partenza e al colore della carnagione. «Per quanto riguarda la base, bisogna ricercare una nuance rosso-ramata che si avvicini allo stesso tono del colore di base: ciò eviterà la ricrescita troppo netta» - spiegano da Franck Provost.
A chi sta bene il degradé rosso? «A chi ha la carnagione ambrate o chiara ma calda, perché non crea troppa dissonanza tra la pelle e il colore dei capelli». Meglio evitare le tinte che dal rosso vivo degradano in tonalità più chiare se si ha la carnagione scura mediterranea o, al contrario, pallida e trasparente, a meno che non si appartenga al fonotipo 1 con efelidi e lentiggini.
Come si realizza il degradé rosso?
Ogni salone ha la sua tecnica: si può giocare con sovrapposizioni di sfumature intense e più tenui fino ad ottenere una gradazione personalizzata. Parte del lavoro lo fa il tonalizzante che si applica al lavaggio, subito dopo la tintura.
Un'altra tecnica di sfumatura consente di dare maggiore movimento ai volumi del taglio. «Viene realizzata grazie alla fusione di colori, dando profondità alle radici, in gradazione sulle lunghezze e i capelli sopra, dove si sprigiona una luminosità più intensa, un vero e proprio colore in dégradé» - spiega l'hai sylist Lucia Barra.
Per personalizzare il rosso in dégradé, si possono aggiungere delle schiariture su alcune ciocche intorno al viso: si posizionano con la regola dell’ hair controuring, che ricrea un ovale perfetto accentuando ancor di più la luce nei contorni.
Guarda la gallery in alto per scegliere la tua sfumatura rossa in degradé!