
Ma, tranquilla, non fa male. È contenuto nelle creme top del momento. E garantisce una pelle fresca e riposata all’istante. Senza ricorrere alle punturine
Tra le addicted di questa specialità spiana-rughe ci sono Michelle Pfeiffer, Gwyneth Paltrow, Kylie Minogue e Victoria Beckham.
Le fan del veleno d’api continuano ad aumentare e diverse aziende hanno iniziato a produrre cosmetici che lo contengono.
Ma funziona veramente? Ecco cosa abbiamo scoperto.
Scopri le celebrities che lo usano.
Zampe di gallina e segni sulla fronte. Ecco come il chirurgo plastico interviene con il botulino su una paziente.

«Il veleno d’api contiene una miscela di sostanze preziose per la nostra bellezza» spiega Margaret Molteni, cosmetologa. «Tra queste l’apamina, una tossina che, applicata sulla pelle, produce un effetto distensivo immediato, simile a quello del botulino. Ovviamente, a differenza del botox che agisce bloccando le contrazioni dei muscoli facciali, l’apamina si ferma a un livello più superficiale, nel sottocute, dove arrivano le ultime terminazioni nervose. Il risultato però è immediato: la pelle è distesa e le rughe si minimizzano».
Un’altra sostanza molto attiva è la mellitina. «Si tratta di un mix di amminoacidi che stimolano la pelle ad autoripararsi, inducendo i fibroblasti a produrre nuovo collagene ed elastina» aggiunge la specialista. «Per questo i prodotti al veleno d’api, oltre all’azione simil-botox, hanno anche un effetto filler, cioè riempitivo. La pelle appare compatta e turgida, i contorni del viso più definiti».

Diverse prove di laboratorio hanno dimostrato che la mellitina ha anche un potente effetto antinfiammatorio. «Questa proprietà rende i prodotti al veleno d’api particolarmente indicati per le pelli mature. L’infiammazione cellulare, infatti, è stata recentemente riconosciuta come causa principale dell’invecchiamento della pelle» spiega Rosanna Sorbellini, specialista in dermatologia estetica. La colpa è dell’accumulo dei radicali liberi che infiamma le cellule e provoca la disgregazione del collagene e dell’elastina.
Ideali quindi come trattamento antiage, le creme al veleno d’api hanno però una controindicazione. «Vanno evitate se si è allergiche alle punture di questo insetto» consiglia la dermatologa. «La reazione, in ogni caso, non è grave. Ma possono insorgere orticaria e arrossamenti».

Il veleno d’api costa più dell'oro. Un grammo di veleno, ovvero quello che si ottiene da diecimila api, vale circa trecento dollari. E le quotazioni sono in costante ascesa. È il motivo per cui questi cosmetici sono ancora di nicchia e non proprio low cost.
In un barattolo di crema, comunque, di veleno ce n’è poco, quanto basta perché faccia effetto. «La formula viene poi arricchita con altri attivi naturali, per esempio, burro di karitè, fitoestratti e acido ialuronico che rinforza l’azione filler e idratante» conclude la cosmetologa.

Le api sono fondamentali per l’eco-sistema: sarebbe un grave danno se patissero dall’estrazione del loro veleno. In realtà il procedimento è innocuo per loro.
«Gli apicoltori dispongono vicino all’alveare un apparecchio che emette scariche elettriche a bassa tensione. Gli insetti, come reazione, emettono il veleno che viene depositato su una lastra di vetro. Una volta essiccato, viene prelevato e conservato sotto forma di cristalli» spiega Margaret Molteni, cosmetologa.«Le api, poi, producono spontaneamente altro veleno».

1. Distende le rughe e regala una pelle più tonica: Wonder Bee Siero Viso al Veleno d’Ape di LR Wonder Company (36 euro) con estratto di polline. 2. Dello stesso brand, Wonder Body Crema Corpo al Veleno d’Ape (32 euro) con in più, guaranà e caffeina ad azione drenante-anticellulite. 3. È specifica per le rughe del contorno occhi e labbra, la crema Too Bee di Io Skincare con veleno d’api e uno speciale complesso anti-occhiaie a base di rusco, centella asiatica, escina (80 euro). 4. Nella formula di Bee Venom Moisturiser (208,95 euro) e Bee Venom Serum (219,95 euro) di Rodial oltre al veleno d’api ci sono anche staminali vegetali che promettono di stimolare il metabolismo cellulare.