Viso e corpo

La tua pelle è pronta all’estate? Strategie, consigli e segreti per abbronzarsi bene e in sicurezza

L'appuntamento con l'estate non può prescindere dalla preparazione della pelle al sole. Che va fatta con metodo e rigore scientifico. Le prime esposizioni sono quelle cruciali, anche in tarda primavera o "per caso" all'aria aperta. Ecco i consigli dei dermatologi

Una bella abbronzatura si pianifica con impegno, proprio come un compito o un progetto a tavolino. Tutto concorre a preparare la pelle a sole: dalle uscite all'aria aperta allo skincare giusto, passando per l'alimentazione "abbronzante" e i trattamenti specifici. Pronta per stendere il tuo programma a prova di tintarella?

Attenzione alle prime esposizioni solari

Il primo passo per abituare la pelle al sole è curare molto le prime esposizioni, comprese quelle casuali in città e nelle gite fuori porta. Prevedi una lunga passeggiata al parco? Che sia in bicicletta o a piedi, applica su viso e braccia un filtro solare SPF. Oggi esistono creme anti UV dalla texture leggera, adatte per la città e lo sport, che si assorbono in fretta lasciando la pelle asciutta e non untuosa. 

«Il sole di inizio estate è molto insidioso: la pelle, infatti, difficilmente si arrossa, e quindi viene percepito erroneamente come meno dannoso – conferma il dermatologo Fabio Rinaldipresidente dell’IHRF (International Hair Research Foundation) – Così si tende a sottovalutare il “trauma” che la pelle subisce proprio in tarda primavera, in cui le occasioni di esposizione ai raggi ultravioletti si moltiplicano all’improvviso».

Non ci si riferisce solo al sole che si può prendere al mare, lago o montagna: «quello che si prende in città è anzi più pericoloso» – chiarisce l’esperto. Il motivo? Spesso in questi casi, l’esposizione al sole è involontaria e, quindi, non protetta. A ciò si aggiunge lo smog che, secondo numerosi studi, amplifica il danno solare, provocando la comparsa di irritazioni, eritemi e scottature».

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La skincare per preparare la pelle al sole

La stagione di mezzo è il momento ideale per preparare la pelle all’incontro con il cocente sole estivo. Per prima cosa, è bene usare creme viso che proteggano sia dai raggi UV che dall’inquinamento, con filtri SPF da 20 a 50, a seconda del fototipo. Se preferisci un prodotto completo – protettivo e idratante – sappi che la scelta cosmetica è vasta, senza così dover sovrappore creme l’una sull’altra.

«I danni del sole, soprattutto quelli indotti da raggi UVA presenti tutto l’anno, possono accumularsi ed evidenziarsi anche dopo molti anni – spiega il dottor Rinaldi – Il principale effetto è il photoaging che si manifesta con discromie, macchioline diffuse e rugosità accentuate. A questo danno estetico possono aggiungersi complicazioni cutanee degenerative come le cheratosi attiniche».

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Se si fa uso di creme sia idratanti che protettive, si predispone, quindi, la pelle a ricevere il meglio del sole. Molto utili si rivelano cosmetici che contengono poliptediti, cioè fattori di crescita naturali che hanno un’azione antiinfiammtoria o di ristrutturazione dei danni solari. Sieri a base di vitamine e sostanze antiossidanti rafforzano le difese della pelle. Un’idea per esempio è applicare un booster di Vitamina C sotto la propria base idratante.

sieri vitamina C

Detox ed esfoliazione per un colore omogeneo dell'abbronzatura

Aver cura della detersione viso è un passo ulteriore per preparare la pelle al sole, poiché mantiene la cute sana e più difesa.

«L’accorgimento in più è quello di fare una pulizia profonda della pelle che elimini le sostanze inquinanti – suggerisce il dottor Rinaldi – servendosi di nuovi prodotti che contengono ingredienti capaci di catturare le particelle di smog». Si tratta della zeolite, un minerale composto da microsfere di pietra lavica del Vesuvio: funge da “spugna naturale” in grado di asportare i metalli pesanti che, infiltratisi nella pelle, peggiorano il danno solare. Di solito lo trovi nelle black mask dall’azione purificante.

E lo scrub funziona per preparare la pelle al sole? La risposta è sì, poiché eliminando le cellule morte, favorisce un’abbronzatura più bella e uniforme. «Meglio evitare, però, i peeling fai da te, soprattutto se si soffre di acne: possono aumentare il rischio di macchie e infezioni della pelle. Stesso discorso per gli acidi esfolianti: l’unico consentito prima e durante il solo è l’acido mandelico poiché non fotosensibilizzante. Tutti gli altri sono da rimandare a settembre» – raccomanda la dottoressa Fabbrocini. I prodotti con microgranuli sono più indicati prima del sole, sia per il viso che per il corpo. 

Subito dopo l’esfoliante la pelle va sempre idratata. Un’idea super per il corpo? Spalmarsi un balsamo dalla texture ricca quando la pelle è ancora umida, oppure ricorrere a un olio elasticizzante che mantiene tonici i tessuti. Un’azione indispensabile, dato che il sole tende a prosciugare le fibre di elastina dell’epidermide.

scrub corpo

Gli integratori per abbronzarsi meglio

Un mese prima di esporsi al sole si può predisporre la pelle preparandola dall’interno (i mesi salgono a due se la pelle è molto chiara o se non ci si espone da anni). Assumere integratori mirati, a base di antiossidanti, aumenta la capacità dell’organismo di difendersi dai radicali e dall’infiammazione indotta dall’esposizione ai raggi UV. Il risultato è un’abbronzatura dorata e al lunga durata.

Oltre ai noti e validi supplementi a base di betacarotene, licopene e vitamina C, i più nuovi sono il polypodium, estratto da una felce che cresce nelle foreste pluviali del Sud America. Si tratta di una pianta di origine acquatica che, nel corso dell’evoluzione, ha dovuto adattarsi alla vita terrestre, sviluppando specifici composti per proteggersi dal sole.

Un altro efficace antiossidante da assumere per bocca è il sulforafano che viene acquisito soprattutto dai vegetali di tipo brassica (broccoli, cavoli, cavoletti di bruxelles, e cavolfiori), ha un’azione anti radicali liberi molto sofisticata.

Contro il peggioramento delle macchie solari si può ricorrere a integratori estratti dalla corteccia di pino marittimo che contrastano la distribuzione disomogenea della melanina. 

Studi recenti hanno dimostrato che la somministrazione di questi nuovi integratori determina una significativa protezione dall’eritema solare, indotto dai raggi ultravioletti, riduce il danno cellulare indotto dal sole.

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L'alimentazione per stimolare la melanina

Una bella abbronzatura si ottiene a tavola. Va fatta una distinzione tra cibi che stimolano la melanina e cibi che invece danno un bel colore dorato alla pelle. Tra i primi fanno parte tutti quegli alimenti che favoriscono la formazione di tirosina da parte del nostro organismo, è la sostanza che dà lo start all'abbronzatura. Si tratta di: soia, albume d’uovo, spirulina, formaggi, frutti di mare.

Frutta e vedura colorata di giallo e arancione, invece, intensificano l'abbronzatura poiché sono ricchi di betacarotene.

Altri consigli per preparare la pelle al sole

Una credenza diffusa recita che debba prepararsi al sole solo la pelle chiara. Niente di più sbagliato! Anche la pelle scura necessita di cure e attenzione pre-sole.

«Se sulla pelle chiara gli effetti del sole sono più immediati – ricorda il dottor Rinaldi – la pelle scura potrebbe risentire di danni più subdoli ed evidenti con il passare del tempo, propria perché spesso viene erroneamente trascurata».

Si può fare qualche lampada abbronzante UVA? «Sarebbe meglio evitarle perché si aggiungerebbero ulteriori fattori di danno solare a quelli che già si assumono normalmente – ribadisce il dottor Rinaldi. In teoria le lampade potrebbero essere tollerate dalla pelle, a patto che i filtri di docce e lettini siano aggiornati frequentemente». 

Se non si ama vedersi pallide, si può ricorrere agli autoabbronzanti che «non fanno male alla pelle – assicura il dermatologo – anche se bisogna valutare che potrebbero macchiare le eventuali discromie già presenti, a causa dell’ossidazione della melanina».

Altrimenti, c’è sempre il caro vecchio rimedio di una passeggiata all’aria aperta. Ovviamente sempre protetti dal primo sole!

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