
Arriva dall'Asia e promette di purificare la pelle, liberandola da punti neri e altre impurità. Ma oltre all'effetto detox c'è di più: provare per credere
Al carbone vegetale, al fango o alle alghe: sono queste le principali sostanze contenute nelle black mask. E anche altre che le tingono di nero profondo. Applicarle sul viso fa sicuramente effetto, anche perché possono essere l’occasione per scambiarsi simpatici selfie con le amiche. Ma il bello viene dopo: una volta tolta, la maschera nera rivela un viso super luminoso. Non a caso, il trend arriva dall’Asia, terra particolarmente sensibile al tema degli schiarenti per la pelle, intesi sia come soluzioni anti-macchia che come prodotti illuminanti. Le maschere nere appartengono a questa categoria, anche se il loro nome non lo farebbe pensare…
Le black mask nascono in particolare in Giappone e in Corea del Nord, zone ricche di alghe e carboni vegetali che hanno dato origine a formulazioni uniche per purificare la pelle.
A cosa servono le black mask
Inizialmente queste maschere nere sono state create con la finalità di eliminare i punti neri attraverso il metodo “peel-off”, cioè a pellicola. Successivamente sono state realizzate sotto forma di impasto da applicare sul viso, e poi risciacquare. Entrambe purificano la pelle, con la differenza che la versione in crema ha una finalità più astringente e opacizzante.
Il mix di sostanze detergenti naturali (argille, fanghi, alghe, carboni) assorbe l’eccesso di sebo, restringe i pori dilatati e combatte la tendenza all’oleosità.
Per questo motivo, le black mask sono “tradizionalmente” indicate per la pelle mista e grassa o con impurità, a meno che non sia specificato sulla confezione. Sulle altre tipologie epidermiche potrebbero risultare troppo aggressive, in quanto asciugherebbero il manto idrolipidico, con il risultato di seccare o irritare la pelle.
L’evoluzione delle maschere nere
In breve tempo, le black mask hanno conquistato le case cosmetiche europee e americane, che le hanno potenziate di altri benefici: idratanti (per evitare che la pelle si asciughi troppo) e antiossidanti (per rafforzare la barriera difensiva dell’epidermide stessa).
L’intento detox delle maschere color pece resta la prerogativa principale, ma in commercio si trovano anche prodotti per pelle normale che, oltre a purificare, nutrono intensamente. Per sapere se è il prodotto che fa per te, controlla sempre le indicazioni riportate sulla confezioni che mostrano chiaramente il tipo di pelle a cui si rivolge.
Guarda la nostra selezione in questa gallery.
Come si usa la maschera nera
Nella versione in crema
Le maschere nere in crema si applicano in uno strato sottile e uniforme sulla pelle pulita e asciutta, evitando la zona del contorno occhi. Si lasciano agire per massimo 10 minuti, per poi rimuoverle con acqua tiepida e movimenti circolari: un gesto che serve ad esfoliare maggiormente la pelle. Subito dopo applica una crema idratante
La frequenza di utilizzo? Da una a due volte alla settimana. Fai attenzione però se hai la pelle molto secca o reattiva: meglio ricorrere a un altro tipo di maschera purificante.
Nella versione peel off
Le black mask tipo peel-off somigliano alle versioni in crema, ma si differenziano per il modo in cui "si trasformano" durante la posa. Dopo averle applicate, le si lascia asciugare completamente fino a formare una pellicola facilmente removibile con le dita. Nello strappo - sempre delicatissimo - la maschera essiccata porta con sé le impurità, restituendo una pelle liscia e morbida. E super luminosa!