I profumi sono tra gli "oggetti" più difficili da descrivere a parole. Probabilmente perché veri e propri oggetti non sono. In realtà, sono fatti della stessa materia dell’aria: si vaporizzano ma non si afferrano, così come è difficile raccogliere con le mani una scia odorosa. Eppure la senti, la annusi, la percepisci e, soprattutto, la fissi. Prima sul corpo e poi nella mente. Così, succede che a ogni odore corrisponda un’immagine.
E se si provasse a "disegnare" un profumo? A rappresentarlo cioè attraverso le immagini che suscitano al solo evocarlo? In passato vi si sono cimentati alcuni pittori: la loro arte ancor oggi stimola il senso dell'olfatto, al punto che, ammirandola, pare stia per sprigionare un odore. Si pensi all'Arcimboldo (1526-1593), noto per abbinare in modo ironico frutta e ortaggi (e in alcuni dipinti, fiori); a Monet (1840-1926) che ha catturato lo spettacolo profumato della Natura o a Klimt (1862-1918), i cui quadri sono densi di fiori.
Insomma, tra arte e profumo c'è un connubio decisamente stretto. Ed è per questo motivo che il brand Alyssa Ashley ha voluto riproporlo attraverso delle foto artistiche che ritraggono il suo profumo iconico (Musk) e i tre nuovi lanci del 2020 (Amber Musk, Rose Musk e Tonka Musk), omaggiando quattro celebri pittori e fotografi.
Musk by Alyssa Ashley e il tributo a Irving Penn
Musk by Alyssa Ashley è stata la prima fragranza unisex della storia della profumeria. Il femminile dialoga con il maschile in un gioco senza fronzoli che oggi è più attuale che mai. Originale senza tempo: è uno dei claim che accompagna la sua comunicazione. Così come immortali sono le fotografie di Irving Penn (1917-2009), celebre per essere stato tra i primi a ritrarre i soggetti su sfondo grigio. I suoi modelli sono sempre immobili in pose studiate nei minimi dettagli, immersi in un'atmosfera intensa. Sono ritratti che emanano un fascino discreto e sensuale, proprio come la nota olfattiva musk.
Amber Musk by Alyssa Ashley e il tributo a David Hockney
Per rappresentare la fragranza Amber Musk, Alyssa Ashley sceglie di rifarsi al pittore inglese David Hockney (nato nel 1937) che, a sua volta, si ispira all’espressionismo di Francis Bacon e al cubismo di Braque e Picasso. La sua arte così è "composita", fatta di tante immagini accostate tra loro, come se fossero mosaici di una Polaroid. È un modo per esprimere la visione che abbiamo dell'altra, che non è mai tutta d'un pezzo. Perché il legame con l'ambra? Perché si tratta di una nota olfattiva molto complessa, impossibile da descrivere in una sola maniera. Ecco che le immagini un po' "mobili" ne catturano bene l'essenza.
Rose Musk by Alyssa Ashley e il tributo a Botticelli
La rosa è la nota olfattiva femminile per eccellenza, la più inserita nei profumi floreali e la più "sviscerata" nelle sue oltre 1000 varietà (anche se in profumeria si utilizzano soprattutto la damascena e la centifolia). Nonostante ciò, o forse proprio per questo, la rosa conserva quel certo non-so-che di inafferrabile: il motivo del suo fascino resta un mistero. Così, la campagna della fragranza Rose Musk by Alyssa Ashley si ispira alla Venere di Botticelli (1483-1485), che rappresenta il messaggio misterioso della bellezza, resa meno divina dalla sensualità della sua figura. Il collegamento è alla rosa di Rose Musk che è animalizzata dal musk.
Tonka Musk by Alyssa Ashley e il tributo a Salvador Dalì
Infine alla fragranza Tonka Musk, Alyssa Ashley associa il pittore surrealista Salvador Dalì (1904-1989), la cui arte si rifà alle teorie psicoanalitiche di Freud. L'autentico arriva dall’inconscio, dal mondo onirico, cioè nel momento in cui il controllo della ragione si allenta. Una dimensione molto simile a quella in cui ci ritroviamo quando annusiamo Tonka Musk. Il suo effetto inebriante ci ipnotizza e ci trasporta in una realtà dove tempo e sensazioni vengono distorti, in un mondo più magico.
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