Il sole ha reso i tuoi capelli secchi e sfibrati? Se il taglio ti sembra una soluzione troppo drastica, ecco le soluzioni alternative per prendersi cura della chioma: ce le spiegano l'hair stylist e la dermatologa
Opachi, sfibrati e un po' danneggiati: così possono apparire i capelli dopo l'estate. Sottolineiamo "possono", dato che non è una certezza: molto dipende da come li si è trattati durante i mesi caldi, quando tra mare, montagna e semplice città si fa una bella scorpacciata di sole, anche soltanto camminando per strada.
"Se si è abbondato di prodotti solari con filtro UV per capelli e di balsami idratanti, è difficile che la chioma sia irrimediabilmente rovinata da riprendersi solo con un taglio netto" dice l'hair stylist Alberto Frigeri, del Salone TreStudio di Milano. "A settembre occorrerà solo nutrire il capello, in base alle necessità e alla tipologia". Vediamo insieme tutte le soluzioni.
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"Per ridare morbidezza e luminosità ai capelli, l'ideale è un impacco a base di sostanze nutrienti, tra cui il burro di karitè, l'olio di mandorla, l'avena - spiega l'hair stylist Alberto Frigerio. "A casa occorrono dai 5 a 10 minuti dopo lo shampoo, affinché si ottengano risultati efficaci. L'optimum lo si raggiunge avvolgendo i capelli in una pellicola trasparente oppure in un asciugamano riscaldato dal phon".
Perché il burro di karitè? perché contiene l'80% di acidi grassi essenziali ed è naturalmente ricco di acidi essenziali, vitamina A, vitaminaE e insaponificabili che lo rendono un nutriente formidabile. L'essenziale è che sia naturale, privo di siliconi e altre sostanze chimiche. Anche l'olio di mandorle nutre intensamente il capello e quindi è indicato per capelli dalla struttura grossa, resi secchi dal periodo estivo.
"Bastano 3-4 impacchi alla settimana per ripristinare il film idrolipidico danneggiato dal sole - prosegue l'esperto. Solo in casi estremi, si deve ricorrere alla ricostruzione con la cheratina, che è un trattamento più intensivo".
Trattamenti per capelli fini
"Uno degli errori che si commettono di frequente è quello di pensare che i capelli fini non vadano nutriti, per timore di ingrassarli" - rivela l'hair stylist. In questo caso, la scelta del prodotto è fondamentale: sconsigliate le creme troppo pesanti, in favore di balsami dalla texture meno densa, tipo emulsione.
I nuovi prodotti sono studiati per trattenere l'idratazione nel capello, senza appesantirlo. L'uso regolare, e soprattutto dopo l'estate, limita il rischio di rottura e aumenta l'elasticità capillare. Inoltre, i balsami (come dice il loro stesso nome in inglese, conditioner) hanno proprio la funzione di "condizionare" la fibra capillare, e quindi ripristinarla e ricostruirla, rendendo la chioma più luminosa.
Gli oli per nutrire i capelli
Una soluzione tutta naturale è quella di usare gli oli per nutrire i capelli. Si applicano di solito sui capelli umidi, nè bagnati nè asciutti, prima dello shampoo, lasciandoli in posa per almeno mezz'ora. Il risultato sono capelli setosi, morbidi e soprattutto non grassi! Provare per credere.
In realtà, oltre ad essere utilizzati come impacco pre-shampoo nutriente, gli oli possono anche servire come disciplinanti prima della messa in piega, per scongiurare il temuto effetto crespo, oppure dopo la piega per un effetto lucidante, oppure come trattamento per il cuoio capelluto.
Gli oli più indicati? Mandorle (per capelli dalla fibra grossa), jojoba (per capelli più sottili), semi di lino (per tutti), argan (per capelli secchi).
Colore capelli: cosa succede dopo l'estate
È arcinoto che dopo l'esposizione solare i capelli risultano più chiari, tanto che alcuni riflessi biondi son talmente belli che si spera resistano per sempre. "Di solito piacciono un po' meno le scoloriture che tendono al rossastro, tipiche delle more - rivela l'hair stylist Alberto Frigeri. Prima di effettuare un nuovo colore suggerisco di rigenerare i capelli con le soluzioni nutrienti viste in precedenza".
"Se da un lato il sole diminuisce il livello di melanina, scolorendo così il capello, dall'altro lato desquama il fusto, esponendolo a rottura e opacità" spiega la dottoressa Gaviglio specialista in Dermatologia. "Si limitano i danni usando protezioni scudo durante l'estate (gli spray solari) e continuando con shampoo e maschere arricchiti di filtri UV, durante tutto l'anno".
Quando arriva il momento di tagliare?
Quando i capelli sono visibilmente danneggiati e ruvidi al tatto. Un'altra prova è quella di esporsi a una fonte luminosa e vedere se riflettono la luce. In caso contrario, il rischio "capelli danneggiati" è alto.
"Il surriscaldamento e la fotoesposizione alterano la struttura del fusto, rovinandone la cuticola - spiega la dottoressa Gaviglio, specialista in Dermatologia. - Se sono molto secchi vuol dire che le membrane cellulari che compongo la fibra capillare sono disorganizzate, e quindi è il caso di tagliarli."